Se navighi in incognito, attento al «porno bug»

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Il problema colpisce chi naviga in incognito su Chrome: un errore non permette di cancellare gli ultimi dati della navigazione. Ecco perché succede.

Chi è convinto che navigare usando la modalità Incognito di Chrome tenga lontani occhi indiscreti dagli ultimi siti visitati ha di che preoccuparsi. A scoprirlo Evan Andersen, studente dell’Università di Toronto che ha raccontato l’accaduto sul suo blog. Dove aver visitato un sito pornografico con Chrome in modalità privata, ha chiuso il browser convinto che avrebbe cancellato tutto e si è messo a giocare a «Diablo III». Quando, però, il gioco però ha riaperto il browser ecco saltare fuori l’ultima pagina visitata. Il sito porno.

Il porno bug

Così è venuto allo scoperto il problema ribattezzato «porno bug» di cui si sta discutendo in Rete in queste ore. Non è un virus ma solo un errore. E a dirla tutta di porno ha ben poco. Riapre infatti l’ultima pagina visitata: se Evan avesse navigato un sito di agricoltura gli sarebbero apparse piante e sementi e non avvenenti ragazze discinte. Il ragazzo comunque è andato a fondo nella vicenda e ha scoperto che il problema risiederebbe non tanto nel browser ma nelle schede video Nvidia e nel sistema operativo del Mac, OS X. Che si navighi in Incognito o meno, quando chiudiamo Chrome le schede Nvidia non cancellano tutta la memoria video ma la lasciano al suo posto. Basta riaprire il browser per far apparire le ultime pagine visitate.

«È colpa del Mac»

La risposta di Nvidia non si è fatta attendere ed è netta. La colpa sarebbe tutta del sistema operativo della Mela. Il bug, afferma l’azienda a The Next Web «è legato alla gestione della memoria del sistema operativo Apple, non ai driver grafici Nvidia. I driver aderiscono alle politiche stabilite dal sistema operativo e il nostro driver funziona come dovrebbe. Non abbiamo rilevato il problema in Windows, dove tutti i dati legati a un’applicazione specifica sono ripuliti prima che la memoria sia destinata ad altre applicazioni». In attesa di una soluzione, tutti gli utenti che usano Chrome sul Mac sono avvertiti. (fonte)

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