”Così sono stato adescato su Facebook e ricattato”

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Tutto nasce lo scorso weekend da una normalissima richiesta di amicizia su Facebook. Lei – bella presenza, non ancora trentenne, castana, occhi color nocciola, residente a Prato – si fa avanti e chiede a lui – cinquantatré anni, viareggino, attualmente disoccupato ma con un passato da cameriere – di poter entrare a far parte dei suoi amici “virtuali”.

Dietro la richiesta della ragazza, in realtà, si nasconde però una vera e propria trappola a sfondo sessuale pronta a scattare. Che si concretizza quando lui, dopo una videochiamata a luci rosse, si sente richiedere 950 euro perché il filmato con l’incontro a distanza fra i due non finisca in rete. Un ricatto bello e buono a cui però la vittima decide di non piegarsi. E, anzi, al contrario decide di raccontare tutto “per evitare che qualcun altro, come me, ci cada”.

Lui si chiama Eugenio (e il nome non è di fantasia). E sul proprio profilo Facebook ci mette nome, cognome e faccia. “Ma sul giornale preferirei mi chiamaste solo Neno, visto che in questa storia non ci faccio certo una bella figura e questa disavventura mi ha già provocato più di un problema con la mia compagna”, chiede. In cambio del parziale anonimato, però, è pronto a raccontare la sua brutta avventura. Che avrà probabilmente strascichi giudiziari, visto che ha già presentato denuncia al commissariato di Viareggio.

“Venerdì sera vado su Facebook – racconta – e vedo che ho una richiesta di amicizia. Vado a vedere di chi si tratta e scopro che è una ragazza che dice di essere di Prato e con cui ho alcune amicizie in comune. Visto che si tratta in gran parte di persone legate al mondo dell’hockey, immagino che sia anche lei dell’ambiente. E accetto la richiesta di amicizia”.

La ragazza è giovane e bella. Ma, a giudicare dal suo profilo, non sembra essere una professionista del sesso. “Ci sono molte foto di lei – racconta Neno – ma nessuna sconcia. Giusto un paio in reggiseno potrebbero essere lette in maniera maliziosa, ma sembra una ragazza come tante.

Poi, non appena le concedo l’amicizia, inizia una conversazione in chat. Le chiedo se la conosco, lei mi dice di essere una stilista di Prato e cominciamo a parlare del più e del meno. Poi, all’ultimo, un po’ a sorpresa, mi chiede: “ma a te piace fare sesso?” e io le rispondo che “certo che mi piace”. E così mi invita a spostarmi su Skype e proseguire la nostra conversazione con una videochiamata”.

La situazione, a quel punto, si surriscalda. E Neno finisce dritto dritto nella rete lanciata dalla giovane pratese. “Quando mi collego via Skype – prosegue – lei si presenta in reggiseno. Lei si sdraia sul letto e si toglie prima il reggiseno e poi tutto il resto. E comincia a masturbarsi. Poi mi chiede di calarmi i pantaloni e mostrarmi a mia volta. Ci casco e lo faccio”.

Dopo poco, il ritorno alla realtà. Che è ben diversa da quella virtuale prospettata dalla ragazza. Non appena la videochiamata si conclude, sul profilo di Neno appare un messaggio. E’ la sedicente stilista pratese che minaccia di mettere in rete le immagini. “Per bloccare tutto vuole in cambio 950 euro. E aggiunge che è pronta a scrivere che sono un pedofilo perché quel filmato lo avrebbe visto una ragazzina di 10 anni. Dice anche di essere in contatto con un giornalista pronto a pubblicare la storia. Ma io non cedo”.

Frugando probabilmente nelle amicizie di Neno, la ragazza entra in contatto anche con la compagna di lui e alcuni familiari. E rinnova anche a loro le sue richieste, nel frattempo scese prima a 750 euro e poi a 500 euro. “Io racconto tutto alla mia compagna, che ovviamente non la prende bene, ma decidiamo di non cadere nel tranello.

E, oltre a raccontare tutto su Facebook in modo che nessun altro finisca in trappola, vado in commissariato a sporgere denuncia. Ora spero che le indagini facciano il loro corso anche perché, per quanto ne so, di episodi analoghi in Versilia se ne sono verificati anche molti altri. Io ho deciso di metterci la faccia anche a costo di fare una figuraccia. Ma se tutti tacciono certa gente continuerà a fare cosa vuole”. (fonte)

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