Pirati informatici ricattano uno studio, computer “bloccati”

pirati-studioI pirati informatici sono sbarcati a Lucca. E rischiano di creare seri problemi al software di molte aziende. Ne sa qualcosa un importante studio di commercialisti di Lucca che nei giorni scorsi si è trovato di fronte a un vero e proprio attacco con tanto di richiesta di riscatto. Qualche giorno fa, infatti, dopo la pausa pranzo, gli impiegati dello studio si sono trovati la spiacevole sorpresa di trovarsi criptati tutti i file sul desktop. Di fatto erano non consultabili. Paralizzata tutta l’attività. In un attimo. Alla preoccupazione per la mole dei dati non accessibili è subentrato lo stupore pochi minuti dopo. Sui terminali è infatti comparso un messaggio in inglese che spiegava come, per riavere i file visibili, si sarebbe dovuto prendere contatto con un indirizzo di posta elettronica, con ogni probabilità irrintracciabile, e accettare le condizioni proposte. Senza discutere. Un ricatto vero e proprio.

E per dimostrare che non era uno scherzo i criminali proponevano di farsi inviare un file bloccato che avrebbero provveduto a sbloccare all’istante. Le verifiche con la società che gestisce il software hanno confermato tutto: ignoti si erano inseriti nel server terminal per lanciare un programma che aveva reso inutilizzabili i file, criptandoli tutti. Un danno incalcolabile, in caso di mancata duplicazione di tutto l’archivio dati.

Lo studio, però, che aveva copia di tutto, se l’è cavata con una spesa di qualche migliaia di euro per ripristinare il server, tanto spavento e naturalmente una denuncia alla Polizia postale che ha iniziato le indagini che non si presentano certo facili.

Ci sarà, prima di tutto, da capire da dove è partito l’attacco. I reati legati agli attacchi informatici sono in crescita un po’ in tutta Italia. I pirati mirano a rendere illeggibili i documenti presenti sul proprio personal con lo scopo di obbligare all’acquisto di un codice di decodifica per accedere nuovamente ai propri files. Come si propaga l’attacco? Di solito nel momento in cui un utente accede, a sua insaputa, a qualche sito che lancia una serie di applicazioni senza l’intervento dell’utente stesso di fatto accedendo a informazione presente sul pc. A quel punto, puntuale, arriva la richiesta di riscatto. Stavolta è stata recapitata, chissà da dove, a Lucca.

L’articolo Pirati informatici ricattano uno studio, computer “bloccati” sembra essere il primo su CheckBlackList.

You may also like...