Adescava minorenni su Facebook, arrestata guardia giurata

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Sono andati a prenderlo in casa all’alba i carabinieri del nucleo operativo. Giovanni Vinci, 52 anni, metronotte separato dalla moglie da diverso tempo, stava dormendo ed ha aperto la porta ancora in pigiama. I militari gli hanno perquisito l’abitazione trovando materiale pedopornografico e dentro un armadio è saltata fuori pure una bambola gonfiabile. L’uomo è accusato di aver violentato una ragazza di appena quattordici anni, dopo averla attirata nella sua trappola con Facebook.

Il metronotte le aveva chiesto l’amicizia, aveva cominciato a mettere qualche mi piace alle sue fotografie e poi aveva dato vita a una fitta conversazione privata. Con richieste che si facevano sempre più esplicite: prima scatti da vestita, poi in mutandine e reggiseno e infine, dopo nauseanti insistenze, anche nuda. All’ultimo l’incontro, con un pizzico di delusione da parte dell’adolescente che credeva di trovarsi davanti un altro tipo di persona: Vinci aveva gli occhiali, i capelli grigi e un po’ di pancia. Più che l’uomo dei suoi sogni sembrava un vecchio. Nonostante avesse scoperto che la persona che aveva davanti era diversa da come se l’aspettava, la ragazzina ha comunque assecondato le sue richieste: una bevuta in un locale di Marina di Massa dopo l’uscita da scuola e un secondo incontro. Quello dove poi la guardia giurata ha mostrato tutta la sua ferocia: con fare gentile l’ha attirata nella sua auto, le ha proposto di fare un giro e infine ha scelto un luogo appartato e lì ha abusato di lei. Dicendole poi di non rivelare niente a nessuno, anzi le ha proposto di rivedersi ancora.

La piccola era traumatizzata e non riusciva neppure a parlare. Gli inquirenti vogliono capire se ci sono stati altri incontri. Sono stati giorni difficili per la giovane quelli seguenti alla violenza, ha smesso di mangiare e anche a scuola sembrava distratta. Finché non si è confidata con qualcuno e tutto l’orrore è venuto fuori. A farla aprre del tutto poi è stata il tenente dei carabinieri Rosa Sciarrone, comandante del nucleo operativo dell’Arma. L’ha trattata come se fosse stata sua sorella maggiore, facendola parlare di quello che le andava. Fino al racconto di quella violenza drammatica. Il fascicolo contro Vinci, data la pericolosità del soggetto, è stato inviato immediatamente alla procura ed è stato affidato al sostituto procuratore Alessandra Conforti. Vista la ferocia della guardia giurata e vista la sua facilità a contattare minorenni le sue utenze sono state messe sotto controllo, non solo i cellulari ma anche i computer, per vedere quali siti frequentava e soprattutto che genere di file acquisiva.

Un paio di settimane sono bastate per avere un quadro indiziario sufficiente per chiedere l’arresto del metronotte, concesso dal gip Alessandro Trinci. Ieri all’alba due pattuglie dei carabinieri si sono presentate in casa di Vinci. Lui quando ha aperto la porta ha chiesto spiegazioni e il tenente Sciarrone gli ha detto che era in arresto per aver abusato sessualmente di una minore. Si è seduto sulla poltrona e ha assistito alla perquisizione dei carabinieri, mettendosi le mani nei capelli quando è saltata fuori la bambola gonfiabile dall’armadio.

Ma l’oggetto non è rilevante ai fini dell’inchiesta, a pesare sono le migliaia di fotografie saltate fuori appena è stato acceso il computer: sono immagini di ragazzine, a volte anche bimbe di dieci anni o forse meno, in atteggiamenti da adulti. Roba che fa venire il voltastomaco hanno lasciato intendere i militari. Vinci verrà sentito nei prossimi giorni dal giudice in carcere, dove è stato portato dal nucleo operativo. Per ora si trova in isolamento per tenerlo lontano dagli altri detenuti. Al tenente Sciarrone ha provato a dire che la ragazzina era consenziente ma è stato freddato con lo sguardo dall’ufficiale ed è tornato a sedersi. (fonte)

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