Bufale web, ‘debunker’ svelano chi c’è dietro LiberoGiornale.com

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IL CASO Gentiloni è solo la punta dell’iceberg, perché molte delle notizie false circolate in Rete negli ultimi mesi vengono dalla stessa galassia di siti, che approfittano dei social network per acchiappare clic. E’ il ”cinico business delle bufale web” che due noti debunker, Paolo Attivissimo (alias @disinformatico) e David Puente stanno pian piano smascherando, a cominciare da Libero Giornale.

Da loro veniamo a scoprire che il sito altro non è che uno dei ”siti bufalari che spesso storpiano in modo ingannevole i nomi di testate giornalistiche molto note, come Ilfattoquotidaino.com (non è un refuso: è proprio quotidaino), News24tg.com o Gazzettadellasera.com”, spiega l’autore di attivissimo.blogspot.it.

Le ultime fake news, tra cui le frasi ”choc” attribuite al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni appena insediato, sono le tracce che portano appunto a una miriade di testate ”fake” che puntano a confondere il lettore con il pretesto della satira, a cominciare dalla testata che rifà il verso ai più noti siti di informazione italiani. Attivissimo traccia quindi una mappa di queste fonti.

”Esaminando attentamente il codice pubblico delle loro pagine, come ha fatto David Puente nell’ambito di un’indagine ben più ampia, – si legge nel blog – emerge infatti che questi siti usano una stessa fonte, e addirittura condividono lo stesso account da publisher, per i propri banner pubblicitari”. Sono, insomma, una macchina da soldi.

Risalendo la china si arriva a una società con sede a Sofia, in Bulgaria: la Edinet. E’ qui che il ”Gruppo editoriale” ha sede legale, ma con diramazioni in tutta Europa: vanta uffici ”in Francia, Germania, Slovenia e soprattutto Italia”. Dal ”Chi siamo” della Edinet.bg emergono altri dettagli sulle attività delle testate: ”I componenti e collaboratori di Edinet sono al 90% Italiani ed è proprio in Italia che sono puntate tutte le nostre risorse”. Mentre nel registro del ministero bulgaro il titolare risulta essere Carlo Enrico Matteo Ricci Mingani. E’ lui a capo del Gruppo che ha rilevato il gruppo KontroKultura, come annunciato da comunicato stampa, finendo per gestire oltre 30 testate online. Tutte orientate allo stesso business, appunto: quello delle bufale.

E’ il risultato di un lavoro certosino di debunking che gli esperti informatici hanno portato avanti per mesi e che, spiegano, aiuterà a capire meglio qual è il meccanismo che vede nei social network il trampolino perfetto per la disinformazione. Un flusso di fake news che Facebook tenterà di frenare grazie alla funzione appena inaugurata, almeno negli Usa: il pulsante anti bufale.

Ma la storia non finisce qui. Nelle prossime ”puntate” annunciate i due debunker spiegheranno infatti passo passo come funziona il florido mercato dei ”pompatori” di queste false notizie: ”complici consapevoli e inconsapevoli”. Pagine e gruppi di fan club politici che creano ad arte e alimentano finte polemiche per guadagnarci. (fonte)

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