I Ransomware sono la principale cyberminaccia del 2016

"No more ransom", 'Basta riscatti', è il nome dell'iniziativa nata dalla collaborazione tra forze dell'ordine e settore privato per combattere il fenomeno in forte crescita del "ransomware", un tipo di attacco informatico in cui un software rende inutilizzabili computer, smartphone e tablet finché non si paga un riscatto ai cyber-criminali. La polizia olandese ed Europol, insieme a Intel Security e a Kaspersky Lab, hanno realizzato il portale www.nomoreransom.org per aiutare le vittime a risolvere il problema senza dover cedere al ricatto. ANSA

Il ‘ransomware‘, cioè il “sequestro” di computer e smartphone, bloccati e resi inutilizzabili finché il proprietario non paga un riscatto, è la minaccia informatica principale del 2016. Nel corso degli ultimi mesi i dispositivi presi in ostaggio sono aumentati a ritmo esponenziale: tra le aziende si è passati da un attacco ogni due minuti a uno ogni 40 secondi, mentre per i singoli utenti la frequenza è salita da un attacco ogni 20 secondi a uno ogni 10 secondi. I dati provengono dal rapporto annuale sulle Cyber-minacce di Kaspersky Lab.

Il ‘ransomware’ colpisce in due forme distinte: una blocca l’accesso al dispositivo, mentire l’altra cripta i dati contenuti in computer e dispositivi mobili rendendoli inaccessibili. Questa seconda tipologia è la più diffusa.

Secondo gli analisti ha colpito più di 800mila persone solo nel terzo trimestre dell’anno.

Chi cade vittima di un sequestro informatico tende a pagare perché si fida dell’hacker. Crede cioè che, una volta incassato il riscatto, il criminale manterrà la promessa e sbloccherà i dispositivi. Finora i malviventi hanno rispettato i patti nella maggioranza dei casi, ma “con l’aumentare della popolarità di questa pratica estorsiva, e con l’entrata in scena di criminali di ‘grado’ inferiore”, spiegano gli analisti, in futuro le promesse mantenute saranno sempre meno frequenti. (ANSA)

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