Ai domiciliari, chiede amicizia a carabiniere su Facebook
Arrestato perché tradito dai social network: aveva aperto un profilo con uno pseudonimo ma con la foto reale. Peccato che a un militare dell’Arma sia arrivata una sua proposta di amicizia.
Invece del carcere aveva ottenuto i domiciliari, dove stava scontando quattro anni di pena per droga: peccato che stringesse amicizie su Facebook come se nulla fosse, ma è stato scoperto dai carabinieri di Cles, in provincia di Trento, (che si erano insospettiti vedendo la sua foto) ed è finito direttamente in cella.
Il protagonista di questa vicenda è uno slavo di 41 anni, R.I, coinvolto nel 2011 nell’operazione antidroga Illirya, che aveva portato alla luce un traffico di droga nelle valli del Noce. Alla fine lo slavo era stato condannato a quattro anni di reclusione, con la possibilità di scontare la pena in casa. E il suo comportamento è sempre apparso assolutamente impeccabile agli uomini della Compagnia di Cles: mai infatti l’uomo era venuto meno alle diverse prescrizioni imposte dal magistrato. Almeno fino a qualche giorno fa, quando a un appuntato non è sfuggito uno di quei consueti suggerimenti di amicizia originati da Facebook, quella sorta di presentazione di “persone che potresti conoscere”.
Il volto era proprio quella del detenuto domiciliare R.I., il quale non avrebbe potuto, secondo le prescrizioni del giudice, intrattenere rapporti, nemmeno telematici, con persone diverse dai suoi familiari. Ai militari è bastato visionare la pagina Facebook che lo straniero aveva aperto con uno pseudonimo per capire che i legami di “amicizia” instaurati nel tempo dal medesimo erano numerosi e che egli regolarmente si intratteneva in conversazioni con dette persone (talune note per i loro precedenti penali) pubblicando con grande imprudenza le sue fotografie.
Subito è partita la segnalazione al Tribunale di sorveglianza di Trento che, preso atto dell’evidente quanto sistematica violazione ad uno dei divieti imposti, ha disposto, con ordinanza, la carcerazione del reo. L’uomo è stato così arrestato e tradotto presso il carcere trentino. (fonte)