Subisce furto d’identità e deve pagare per un cellulare
Quando si è visto recapitare quella lettera di una società di recupero crediti, che gli intimava di pagare 2100 euro per presunti debiti nei confronti di una società di telefonia mobile, ha pensato ad un clamoroso errore. Ma gli è bastato contattare la società interessata per capire di essere stato vittima di un furto d’identità. Furto d’identità che avrebbe permesso ad un abile truffatore di acquistare a suo nome un cellulare, chiedere la portabilità di un numero di telefono con tanto di abbonamento e attivare persino una chiavetta per la connessione dati.
Una vera e propria truffa, a fronte della quale S.M., ingegnere teramano, non ha potuto far altro che rivolgersi all’associazione di consumatori Robin Hood per cercare di risolvere la vicenda nel più breve tempo possibile. La disavventura dello sfortunato ingegnere sarebbe iniziata qualche tempo fa, quando secondo quanto denuncia il responsabile dell’associazione Pasquale Di Ferdinando il professionista si sarebbe visto recapitare una missiva di uan società di recupero crediti che gli intimava di pagare 2.100 euro a favore di un’azienda di telefonia mobile.
A quel punto il professionista, non avendo mai attivato abbonamenti o schede con quell’operatore, si sarebbe immediatamente attivato per capire cosa fosse successo, scoprendo così che a suo nome erano stati attivati un contratto telefonico per cellulare con portabilità del numero, acquistato un telefonino e attivata una chiavetta per la connessione ad Internet. Il tutto attraverso un documento d’identità che per l’uomo sarebbe stato falsificato e con il truffatore che al momento di fornire un indirizzo per la fatturazione ne avrebbe dato uno a caso.
«Ci siamo subito attivati per chiedere l’annullamento delle fatture inviate al nostro assistito – spiega Pasquale Di Ferdinando – e abbiamo presentato una denuncia alle competenti autorità chiedendo anche una verifica sul numero al quale era stata accordata la portabilità per verificare a chi appartenesse. Adesso speriamo di poter risolvere la situazione quanto prima». (fonte)
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