SPAM, attenzione a ɢoogle.com

spam-google-com

Le dimensioni contano. Almeno quelle dei font. C’è chi ci prova lo stesso, a far passare una “g” per un’altra. “ɢoogle.com”, per esempio, non è “google.com” e nemmeno “Google.com”, ma qualcuno contava sul fatto che la maggior parte delle persone non se ne accorgesse.

Se n’è accorto invece The Next Web, attraverso Google Analytics, che viene usato per tracciare il traffico sul sito d’informazione. Quel link, comparso durante il periodo della campagna elettorale negli Stati Uniti, sembra un invito a non si sa bene cosa, ma non era altro che spam che invogliava a votare Trump. Quella ɢ cambiava tutto, e non portava al motore di ricerca di Google, ovviamente: faceva parte di una serie di caratteri speciali che possono essere usati nella composizione di un URL, come la spunta o gli idiogrammi.

Solo che, seguendo quel link, si viene indirizzati a questa URL:

link-google

Un link che sembra tutto, meno che innocuo. Se un sistema d’analisi riesce a individuarlo come spam e un occhio attento è capace di pensarci due volte prima di non cliccare, allo stesso modo è plausibile che facilmente qualcun altro possa invece farsi ingannare.

Occhio al font. (fonte)

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