Snowden non usa iPhone, ‘ha uno spyware integrato’

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Una “iFeature” per consentire ai governi di spiare gli utenti di smartphone, e in questo caso di iPhone. Lo smartphone della Mela verrebbe venduto con una particolare funzionalità software (voluta o frutto di un bug?) attivabile da remoto con la quale consentire il monitoraggio delle attività di un determinato utente. La novità deriva da alcune informazioni rilasciate dall’avvocato di Edward Snowden, lo stesso che più di un anno fa aveva messo sotto scacco l’NSA e le agenzie governative di tutto il mondo.

Edward Snowden (Wikipedia) – Ex tecnico della Central Intelligence Agency (CIA) e fino al 10 giugno 2013 collaboratore della Booz Allen Hamilton (azienda di tecnologia informatica consulente della NSA, la National Security Agency), è noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti.

“Edward non usa mai un iPhone, possiede un semplice cellulare”, ha detto Anatoly Kucherena all’interno di un’intervista con RIA Novosti, una compagnia mediatica russa. In base a quanto riporta Tech Times, l’avvocato di Snowden ha precisato anche i motivi di tale decisione: “L’iPhone ha un software speciale che può attivarsi per raccogliere informazioni senza che il possessore debba necessariamente premere un tasto; si rifiuta di utilizzare questo modello per motivi di sicurezza”.

Non è chiaro dall’intervista se l’avvocato di Snowden intenda uno spyware direttamente integrato nel software dalla stessa Apple, o se i servizi governativi siano a conoscenza di una falla con cui violare il sistema operativo e gestire parti sensibili dello stesso. Apple ha più volte ribadito di non aver mai collaborato con le agenzie governative di sorveglianza, tuttavia i documenti pubblicati da Snowden rimarcavano come i dispositivi della Mela fossero vulnerabili agli attacchi della NSA.

L’agenzia governativa poteva accedere a tutte le comunicazioni inviate o ricevute da iPhone, con l’obiettivo di estorcere, sotto il nome del progetto PRISM, materiali sensibili degli utenti, come audio, video, immagini, documenti, email e log delle connessioni, in modo da tracciare gli spostamenti dei dispositivi ed eventuali connessioni fra utenti. Apple, inoltre, non ha mai ammesso di aver garantito l’accesso ai propri server alle agenzie governative americane.

In più, la società afferma che su iOS 8 il sistema di comunicazioni è protetto da un sistema di cifratura che non può essere decifrato nemmeno dagli ingegneri che lo hanno sviluppato. È indubbio che Snowden abbia costretto i produttori di smartphone a prendere provvedimenti sul fronte della sicurezza ed aver sensibilizzato anche il pubblico di massa sull’argomento. È probabile che Snowden abbia documenti a conferma di quanto annunciato oggi, ma al momento mancano informazioni più precise per poter stabilire l’importanza delle parole di Kucherena. (fonte)

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