Registro elettronico, 30% degli studenti ci mette le mani

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Il Miur rilancia i dati sul registro elettronico per l’anno 2013/2014, il 70% delle scuole superiori lo utilizza. Ma cosa succede davvero in classe? I professori, non avendo competenze informatiche, lasciano che siano gli alunni ad inserire le informazioni al posto loro. Lo dichiara il 30% degli intervistati in una recente indagine di Skuola.net

Secondo i dati ufficiali rilanciati dal Ministero della pubblica istruzione proprio ieri con un tweet, note e assenze così come compiti e lezioni vengono annotate sul registro elettronico nel 70% delle scuole secondarie superiori. Un bel risultato che, di certo, porta la scuola italiana verso la tecnologia. Ma i professori non hanno sempre le competenze giuste e 1 ragazzo su 3 realizza il suo sogno: mettere le mani sul registro. Lo rivela una recente indagine di Skuola.net su 2mila studenti.

ACCESSO VIOLATO – Chi non ha mai avuto l’impressione che il registro del prof sia una sorta di scrigno segreto, inviolabile e inaccessibile? Ora la situazione sta cambiando visto che sempre più spesso gli insegnanti chiedono aiuto agli studenti per compilarlo. Accade quindi che gli studenti mettano mano ai voti o alle assenze e anzi, sono addirittura invitati a farlo. Il 30% degli studenti racconta infatti che in classe capita che il prof chieda aiuto: un terzo solo per compiti e assenze, nel 15% dei casi succede però anche con i voti dei compagni. E gli orizzonti dei furbetti, allora, si allargano.

I GENITORI CONTROLLANO – Tuttavia, con il registro elettronico bisogna stare cauti. Non sono stati pochi i casi in cui i ragazzi che hanno cercato di manometterlo si sono guadagnati una sospensione. Il registro elettronico infatti è costantemente controllato non solo dai prof, ma anche dai genitori. Secondo il sondaggio di Skuola.net, infatti, il 60% dei ragazzi riferisce che i genitori controllano tutto ciò che viene riportato nel registro elettronico. Comodamente da casa. Nello specifico, il 29% sa che i genitori controllano spesso le informazioni dalla scuola, il 31% solo ogni tanto. Così ogni interrogazione o assenza viene riportata in tempo reale sul tablet di mamma e papà. Chi volesse marinare la scuola o fare il furbo, quindi, è avvisato.

CONVIVENZA FORZATA – Tuttavia non tutti sono pronti al passaggio definitivo alla tecnologia: secondo quanto riferito dagli intervistati da Skuola.net, infatti, il 37% utilizza in classe solo l’elettronico mentre il 27% mantiene salde anche le tradizioni usando sempre e comunque anche il cartaceo. Il restante 36% non ha il formato digitale.

SOS REGISTRO – Perché così tante classi sono rimaste ancorate al cartaceo, nonostante l’uso del registro digitale? Per evidenti necessità. Capita infatti che il registro non è presente in classe. Nel 40% dei casi, infatti, le annotazioni non vengono prese direttamente sull’elettronico. Tra questi, il 75% scrive a penna sul cartaceo per poi trasferire tutto sul digitale nell’aula dei prof e per il 20% dei casi è il bidello a raccogliere le informazioni classe per classe per poi farle trascrivere, a chi di dovere, tutte insieme su un unico registro elettronico. (ANSA)

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