PETIZIONI ONLINE: evitate di inserire i vostri dati in link esterni
Non parliamo di tutte le petizioni online, naturalmente, ma di quelle nate con il preciso scopo di iscrivere il vostro indirizzo email in una lista “disponibile” per altro…
La tecnica fa leva sullo sdegno popolare per determinate situazioni incresciose (violenza su donne, bambini, animali, opere d’arte, beni comuni…).
Per chi ancora non lo sapesse, UNA PETIZIONE ONLINE HA LO STESSO VALORE DELL’ISCRIZIONE A UN GRUPPO SU FACEBOOK (quindi nessuno).
La differenza, purtroppo, consiste nel concedere il permesso ai promotori di iniziative di questo tipo di contattarci al di fuori del social network ANCHE PER MOTIVI DIVERSI, nel rispetto però della Legge sulla Privacy dalla quale rinunciate di essere tutelati fornendo i vostri dati.
Una volta entrati in queste liste NON VI E’ MODO DI USCIRNE, anche se comunicate il recesso.
Terminata la fase “legale”, esiste un mercato nero che gestisce la compravendita su siti esteri di nominativi prospam, alla caccia di informazioni sensibili di utenti verificati, disposti a qualunque genere di commercio (solitamente truffaldino): siti porno, prodotti farmaceutici, agenzie di viaggi…
Quindi… perchè rischiare?
Facebook vi dà già tutti gli strumenti per interagire con gli altri tramite discussioni, proposte, immagini e link: la semplice iscrizione a una pagina, a un gruppo o ad un evento vi permette di esprimere solidarietà, ma…
NON INSERITE MAI I VOSTRI DATI PERSONALI (nome, cognome, indirizzo email o numero di cellulare), tutelando la vostra privacy.
Ulteriori info:
BUFALA: Le false petizioni CANONE RAI, BOLLO AUTO, DIMINUIAMO LO STIPENDIO AI POLITICI
LEGGE SULLA PRIVACY: come vi convincono a farne a meno
SeeYouSoon
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