Pc zombie, Italia seconda in Europa dopo la Russia

Un computer zombie è un computer o dispositivo mobile connesso ad internet che, all’insaputa dell’utente, è stato compromesso da un cracker o infettato da un virus in maniera tale da permettere a persone non autorizzate di assumerne in parte o per intero il controllo. Generalmente questo computer diviene parte di una botnet, ossia di una rete composta da numerosi altri computer, tutti infettati, che può venire utilizzata per compiere attacchi verso terze parti, attraverso spam o DDoS, sotto il controllo remoto da parte di malintenzionati.
Secondo alcune indagini, nel corso del 2009 i computer infetti restano tali per un periodo di circa due anni, con il 25% degli indirizzi IP compromessi riconducibili a reti aziendali; a livello mondiale, sempre nel 2009, del totale degli IP compromessi risultano per il 18% negli Stati Uniti d’America, per il 13% in Cina e per il 6% in Australia. (wikipedia)

L’Italia è seconda in Europa, alle spalle della Russia, per numero di ‘bot’, cioè di Pc collegati a internet che sono stati infettati consentendo agli hacker di usarli insieme, all’insaputa dei proprietari, per creare una rete di computer ‘zombie’ con cui diffondere software nocivi, generare spam e commettere altri tipi di crimini e frodi informatiche. A dirlo è una nova ricerca della società di sicurezza Symantech.

Nel 2016 i bot in rete sono stati 6.7 milioni, di cui quasi un quinto (18,7%) in Europa. L’Italia si classifica al secondo posto in Europa per infezioni da bot, davanti a Germania, Turchia e Spagna. Tra le città della Penisola spiccano Roma, dove si concentra il 30% di tutti i dispositivi zombie italiani, e Milano con il 28%. Seguono Ivrea, Torino e Cagliari. Le città italiane non sono però quelle messe peggio: Madrid, Istanbul e Mosca conquistano il podio per la maggior presenza di bot, con Roma ‘soltanto’ quinta e Milano sesta.

Guardando alla densità, cioè al rapporto fra numero di internauti e numero di infezioni, la Santa Sede primeggia non solo in Europa ma in tutto il mondo. In Vaticano c’è infatti un pc zombie ogni cinque utenti di internet. Al secondo posto si trova la Macedonia con un bot ogni 6 utenti, seguita dalla Svizzera con uno ogni 8. L’Italia è 22/a in Europa con un bot ogni 28 internauti. (ANSA)

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