Nemmeno la DEA puo’ usare profili falsi
Facebook punta il dito contro la Drug Enforcement Administration e chiede assicurazioni sul fatto che non sia presente sul social network con falsi profili per le sue indagini. L’operazione verità arriva in seguito alla denuncia sporta da una donna di New York che ha accusato le autorità antidroga di aver creato un falso profilo su Facebook usando una sua foto, sottrattale dal cellulare quando è stata fermata per sospetto di droga nel 2010.
Facebook fa decisamente sul serio con la politica dei nomi reali. Dopo aver promesso alla comunità LGBT che in futuro avrebbe usato più tatto per le questioni più delicate, il social network di Mark Zuckerber va all’attacco di chi, più o meno dichiaratamente, crea account falsi su Facebook.
E’ il caso della Drug Enforcement Administration (DEA), l’agenzia federale antidroga statunitense, beccata a impersonare su Facebook una donna arrestata per droga al fine di contattare alcuni fuggitivi suoi conoscenti e farsi rivelare informazioni sensibili. L’attività sotto copertura è stata un successo, ma quella donna ha presentato denuncia formale al governo degli Stati Uniti e il caso è arrivato sulla stampa.
Facebook ha taciuto per qualche giorno e alla fine è intervenuto pubblicamente sulla questione, inviando una lettera alla DEA e chiedendo di smetterla di creare account falsi su Facebook.
La lettera di Facebook
Tre pagine, firmate dal Chief Security Officer di Facebook, Joe Sullivan, in cui si sottolinea che comportamenti del genere mettono a repentaglio l’integrità degli utenti di Facebook e che impersonare qualcuno, indipendentemente da quale sia il motivo, va contro i termini e le condizioni del servizio.
Facebook non si ammorbidisce nemmeno davanti alle forze dell’ordine che sono a caccia dei criminali. La richiesta di rispettare le regole è stata fatta, difficile sapere se la DEA smetterà di infiltrarsi sul social network o se rispetterà le regole, ma una cosa è certa: il Dipartimento di Giustizia USA ha precisato a BuzzFeed che cose del genere non accadono così frequentemente come si potrebbe pensare. (fonte)