Malware: sistemi Windows i più sicuri, quelli Apple i più esposti

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Secondo Eugene Kaspersky, CEO dell’omonima famosa azienda che sviluppa software di sicurezza, il sistema operativo più sicuro, sia per desktop sia per mobile, sarebbe Microsoft Windows, mentre Apple iOS e OS X sarebbero quelli più esposti alle minacce dei malware.

Se l’avesse detto chiunque altro, ai più sarebbe sembrata una boutade priva di fondamento, ma la credibilità e la conoscenza del settore di Eugene Kaspersky, CEO dell’omonima famosa azienda di software di sicurezza, è fuori discussione.

L’affermazione dunque secondo cui i sistemi operativi più sicuri sono Microsoft Windows e Windows Phone, mentre quelli più esposti alle minacce sarebbero gli Apple iOS e OS X, va presa con la massima serietà.

L’ovvia premessa è che comunque tutti i moderni sistemi operativi sono in qualche modo vulnerabili, ma a quanto pare Microsoft in questi anni ha lavorato duramente su questo aspetto, ottenendo ottimi risultati, che a suo dire saranno ancora migliori in Windows 10, mentre Apple, e in ambito prettamente mobile Google con Android, sono rimasti indietro.

A questo punto è però importante capire bene il punto di vista di Kaspersky, che sembra contraddire un luogo comune di massa e che quindi potrebbe lasciare piuttosto perplessi.

Dato per scontato che appunto tutti gli OS hanno diverse vulnerabilità e sono quindi potenzialmente esposti ad attacchi, il problema dei sistemi Apple è che gli ingegneri capaci di lavorare su tali piattaforme sono molto pochi, per cui sviluppare virus e malware per esse è molto dispendioso, ma questo paradossalmente è un aspetto che ossessiona i cybercriminali. Dunque Kaspersky non sostiene che i sistemi Apple siano più attaccati di quelli Microsoft, tutto il contrario da un punto di vista meramente quantitativo, ma a Redmond sembrano aver lavorato meglio sulla sicurezza e in più i sistemi operativi dell’azienda di Cupertino, installati su centinaia di milioni di dispositivi sia fissi sia mobili, sono chiusi al punto che non è possibile sviluppare soluzioni antivirus. Per questo motivo dunque quando un attacco, per quanto sporadico, dovesse avere successo, costituirebbe una minaccia molto più radicale, in quanto priva di contromisure istantanee. Discorso a parte invece per Android, notoriamente vulnerabile e da sempre obiettivo preferito di migliaia di attacchi.

Il discorso di Eugene Kaspersky potrebbe sembrare comunque interessato, in quanto punta il dito proprio sull’unica azienda che non consente ad aziende terze di sviluppare antivirus per le proprie piattaforme, ma al tempo stesso sembra comunque basato su dati oggettivi, difficilmente confutabili. (fonte)

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