Google, “Qualcuno sta cercando di rubare la tua password”

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Il messaggio di Google è chiaro: «Aggressori sostenuti dal governo starebbero cercando di sottrarre la tua password». E’ l’avvertimento lanciato qualche giorno fa dall’azienda di Mountain Wiev a personalità del giornalismo e del mondo accademico americano. L’economista ed editorialista del New York Times Paul Krugman, il professore universitario ed ex diplomatico Michael McFaul,il direttore di Vox Ezra Klein, firme di punta di Politico, del New York Times Magazine e di Atlantic Magazine come Julia Ioffe, Jonathan Chait e Jon Lovett, hanno tutti documentato e pubblicato sui social network il monito sotto forma di banner del colosso californiano.

Interpellato dal sito Ars Technica, un portavoce di Google ha spiegato che messaggi di questo tipo (una pratica iniziata nel 2012) potrebbero far riferimento ad intrusioni negli account avvenute diversi mesi fa. La procedura standard è di ritardare ogni tipo di comunicazione agli utenti per dare la possibilità agli esperti informatici di studiare le intromissioni. Una prassi messa in atto soltanto in caso di tentativi non riusciti.

Secondo lo stesso Ars Technica si potrebbe trattare della serie di aggressioni agli account Gmail di organizzazioni non governative, Think Tanks e università statunitensi messe in atto poche ore dopo l’elezione di Donald Trump.Operazioni realizzate da hackers sostenuti dal governo russo: un gruppo di pirati informatici soprannominato The Dukes, dal nome del malware (Power Duke) utilizzato per accedere alle caselle di posta elettronica.

View image on TwitterLa tecnica impiegata è quella dello Spear Phishing: mail compromesse inviate da account plausibili e conosciuti a soggetti specifici. Almeno secondo quanto sosterrebbero gli esperti dell’azienda di sicurezza informatica Volexity.

 

Le personalità oggetto dell’attacco sono proprio esponenti del mondo accademico più liberal:come Krugman, senza dimenticare giornalisti che in passato avevano investigato e scritto su Donald Trump e i suoi collaboratori e amici. Julia Ioffe ad esempio, aveva realizzato diversi articoli su Melania Trump. Lo stesso Ezra Klein, dirige una testata apertamente critica contro il neo presidente degli Stati Uniti. E come scrive il Washington Post, negli ultimi mesi entrambi avevano ricevuto diversi messaggi e mail minatorie. (fonte)

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