Gli uomini che vivono negli Internet cafè
Una storia che sembra riprendere in parte la trama di The Terminal, il film diretto da Steven Spielberg e interpretato da Tom Hanks, in cui il protagonista vive all’interno di un aeroporto. Eppure la vicenda raccontata dal documentario Net cafe refugees di Shiho Fukada riprende quanto avviene nella realtà, in Giappone. Insomma non è il puro prodotto di una fervida fantasia.
L’opera, infatti, svela un problema che si sta radicando nella società giapponese: molte persone hanno deciso di vivere negli Internet cafè. Una decisione che ha poco di eroico e molto di problematico, perché è legata all’impossibilità di avere una casa propria.
Il lato oscuro del Giappone: come si vive in un Internet cafè
Il magazine online Mashable ha usato una definizione calzante: il lato oscuro del Giappone. Il documentario riprendere la vita di molti lavoratori part-time per cui l’Internet cafè è sia l’ufficio che la casa. Le ore passano quindi davanti a un computer, mentre vengono portate termine le consegne assegnate dai datori di lavoro.
Ma le commesse non garantiscono un’adeguata retribuzione: perciò l’appartamento diventa un angusto angolo nell’Internet cafè, dove bere, mangiare, fumare e cercare anche uno svago. I bagni vengono usati per curare la propria igiene personale, dal lavarsi i denti al fare la doccia. «Fortunatamente questi posti sono ben equipaggiati», racconta uno dei ragazzi presi come esempio da Shiho Fukada. E il tratto comune, ovviamente, è lo stesso: la consapevolezza di non poter vivere per sempre una vita così. Ma nel Giappone fiaccato da anni di deflazione e crescita debole, è sempre più difficile trovare un lavoro stabile e in grado di garantire un reddito adeguato. (fonte)
Il documentario Net cafe refugees di Shiho Fukada