Commodore 64, torna il computer più venduto al mondo
Sono trascorsi quasi 34 anni da quando il Commodore 64, il computer più venduto della storia (oltre 17 milioni di pezzi secondo il Guinness World Record), è arrivato sul mercato e la sua popolarità non accenna a diminuire. Da qualche giorno è infatti partita su Indiegogo, il sito di crowdfunding, una raccolta di fondi per finanziare The 64, una replica del Pc con cui sarà possibile giocare a una serie di videogame anni ’80 e ’90 che lo hanno reso celebre, e scaricare molti games disponibili online.
Oltre all’hardware in versione tastiera, che ha il look dell’originale e tuttavia include tecnologia al passo con i tempi, inclusi una porta hdmi per il collegamento alle tv in HD, porte USB per le periferiche e slot per utilizzare le SD Card come supporto di back-up, il computer uscirà anche in un’edizione reinventata come console portatile (simile al Nintendo Ds) con schermo Lcd, per consentire a chi lo desidera di portare sempre con sé i giochi. La versione da tavolo costa 133 euro mentre quella tascabile 151, cui vanno aggiunte le spese di spedizione.
Non è la prima volta che il Commodore 64 risorge dalle sue ceneri. Dietro il progetto di The 64 c’è Darren Melbourne, che già nel 2004 aveva partecipato al lancio di C64 Direct-to-Tv, un joystick da collegare alla televisione per giocare a 30 titoli resi celebri dall’home computer dell’azienda fondata nel 1954 a Toronto dall’immigrato polacco Idek Trzmiel, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz.
Poi ci ha pensato Commodore USA nel 2011 a mettere sul mercato il C64x, un Pc identico nella forma all’originale, ma con un hardware molto più potente in grado di far funzionare anche Windows: l’impresa si è conclusa prematuramente con la morte del fondatore Barry S. Altman nel 2012 e l’acquisto della licenza di vendita da parte dell’italiana Amibyte. Infine l’anno scorso è stata la volta del Commodore PET, uno smartphone con il sistema operativo Android Lollipop che include un emulatore del computer del 1982 ed è nato per iniziativa di due italiani, Massimo Canigiani e Carlo Scattolini. (fonte)