«Arrivano 80 profughi» su Facebook, procurato allarme per il Prefetto

 

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Procurato allarme ieri, giovedì 25, a Dolo (Venezia) per la discutibile iniziativa di alcuni rappresentanti dell’opposizione che hanno pubblicato su Facebook l’annuncio dell’arrivo di 80 migranti che sarebbero stati ospitati nella palestra dell’istituto Musatti.

In poche ore la voce ha fatto il giro del paese, con il sindaco Alberto Polo che, assieme al sindaco di Fiesso Andrea Martellato, ha convocato una conferenza stampa urgente. «Abbiamo sentito la Prefettura», ha detto Polo, «e non arriveranno né stasera né domani mattina 80 migranti. Sono informazioni prive di conferma e veridicità e messe su Facebook dalla Lega Nord». I sindaci fanno un po’ di chiarezza. «Siamo comunque contrari ospitare i profughi nelle palestre delle scuole», spiegano, «perché sono in corso gli esami di maturità e perché crediamo ci siano dei livelli di umanità da salvaguardare. Abbiamo chiesto alla Prefettura alcuni giorni per svolgere una ricognizione della zona per suggerire delle opzioni alternative. Sarà comunque la prefettura a decidere».

Viene poi presentata l’alternativa. «Abbiamo suggerito l’hotel Riviera, tra Dolo e Fiesso, struttura chiusa da anni e che già nel 2011 ha ospitato dei migranti. Inoltre c’è la disponibilità della Cooperativa Olivotti di Mira di seguire i migranti. Abbiamo anche suggerito di sentire l’Asl 13 dato che ci sono spazi extra ospedalieri che già in passato hanno ospitato persone e che potrebbero essere riaperti per questa emergenza».

Intanto ieri sera, giovedì 25, la Lega ha organizzato un sit-in di protesta davanti alle scuole superiori. Attorno alle 20 i militanti della Lega Nord di Dolo e della Riviera del Brenta, in tutto una trentina, si sono ritrovati davanti ai cancelli del liceo scientifico “Galileo Galilei” nel plesso superiore di Dolo per un presidio di protesta contro l’arrivo dei profughi a Dolo.

I leghisti hanno predisposto uno striscione su cui era scritto “Dolo non vuole clandestini” e hanno sventolato le bandiere del Carroccio e del Leone di San Marco. “Noi siamo qui determinati”, hanno detto i leghisti, “in attesa di difendere il nostro territorio, le nostre scuole, i nostri diritti”. Il gruppo è rimasto nella zona fino a notte fonda ma i profughi, come annunciato dal sindaco, non sono arrivati. (fonte)

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