Parlamento Europeo: «Non usate l’app di Outlook»

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A causa di «dubbi sulla privacy», l’accesso alla nuova applicazione di Microsoft per iOS e Android è stato sconsigliato ai membri del Parlamento di Bruxelles.

Due settimane fa Microsoft aveva lanciato la sua nuova app Outlook per iOS e Android. Si è trattato in entrambi i casi di un ritorno visto che sia su App Store che Google Play Outlook era già presente seppur sotto forma di vari surrogati non proprio riusciti. A detta di molti utilizzatori finalmente l’azienda di Redmond ha prodotto un software mobile degno del suo nome in grado di gestire non solo gli indirizzi di posta del gruppo ma anche quelli dei concorrenti, iCloud, Yahoo e Gmail tra tutti. Purtroppo a Bruxelles non l’hanno presa così bene.

Come scrive PcWorld , il dipartimento di informatica del Parlamento Europeo ha infatti vivamente consigliato di non utilizzare l’app di Outlook sia per iPhone che per dispositivi Android spiegandone il motivo con un preoccupante avviso: “Per favore non installate l’applicazione, e in caso lo abbiate già fatto per la vostra email aziendale procedete subito con la cancellazione e poi con un cambio di password”.

Dovessimo fermarci qui penseremmo subito all’ennesima scoperta sull’accesso indiscriminato alle caselle email di politici e cittadini da parte di agenzie di sicurezza e governi spioni, incuranti delle norme di privacy che sussistono ancora per l’utilizzo di strumenti informatici. Questa volta invece tutto si traduce in una precauzione più che dovuta per un organo istituzionale come il Parlamento Europeo sulle cui reti viaggiano ogni giorno documenti e informazioni più che riservate.

Come la maggior parte delle aziende che offrono servizi di posta elettronica, anche Microsoft riceve i dati dell’app così come le credenziali di accesso direttamente sui suoi server conservandoli poi su piattaforme cloud di terze parti su cui il Parlamento Europeo non ha controllo. Acompli, compagnia che ha sviluppato l’app con Microsoft, spiega come queste informazioni e i relativi metadati, ovvero il mittente del messaggio, la data di invio/ricezione e la dimensione degli allegati ma non il testo in chiaro, “potrebbero essere memorizzate temporaneamente sia sui nostri sistemi sia sui vostri dispositivi”.

Sul sito del partner di Microsoft si legge che il nome utente e la password di accesso ad Outlook sono crittografate con una duplice forma di sicurezza che può essere sbloccata solo con le chiavi ottenute in tempo reale dai server di Outlook, da quelli dell’azienda che fornisce l’indirizzo email e dallo smartphone certificato sui cui è installata l’app. Una procedura che secondo il Parlamento Europeo non è abbastanza forte per prevenire eventuali furti o perdite di informazioni.

La risposta di Microsoft non si è fatta attendere. Un portavoce dell’azienda ha detto che la sicurezza e la privacy di Outlook soddisfano i requisiti di Redmond sia dal punto di vista tecnico che giuridico. Il team ha però suggerito una via alternativa per fugare i dubbi mossi da Bruxelles pur continuando ad utilizzare Outlook: disinstallare l’app e controllare le email navigando sulla versione web del programma attraverso i browser di smartphone e tablet. (fonte)

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