Le assicurazioni propongono polizze anti hacker

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Le assicurazioni aprono ai “rischi informatici” di fronte al moltiplicarsi delle insidie via Internet e dei casi di intrusione. Le compagnie si stanno lentamente adeguando con clausole ad hoc per aziende e famiglie.

Assicurati contro i furti d’identità e quelli (virtuali) della carta di credito. Protetti dalle insidie dei social network, e pure contro i rischi per la reputazione e la privacy. Così il settore delle assicurazioni sta iniziando ad adeguarsi ai tempi che galoppano. E ora sempre più spesso include nei propri orizzonti quelli che vengono definiti “rischi informatici”. Un insieme molto ampio e diversificato di minacce, che spaziano dal piano puramente economico ad uno più esistenziale. E che finalmente sono entrati nel radar anche delle compagnie. Per la verità non tutte, non ancora. In molti casi il capitolo digitale delle polizze è riservato alle aziende, quelle più esposte ai danni da intrusione informatica. Ma la svolta è in corso. E sta crescendo il numero di polizze personali o per famiglie che si focalizzano anche su questo tipo di nuovi pericoli.

Un mercato che vale 2 miliardi (contro 445 di danni)

Tra le compagnie più attive sul nuovo fronte c’è Allianz AGCS, che dal 2014 offre – anche in Italia – Cyber Protect: una polizza per aziende che si attiva davanti a un attacco informatico, e copre praticamente ogni genere di danno che può nascerne, fino a un massimale di 100 milioni di euro. Ma da poco Allianz ha soprattutto quantificato i costi che il cybercrimine comporta ogni anno: 445 miliardi di dollari a livello globale. Ed è qui che si capisce quanto il mercato assicurativo dei rischi informatici sia in crescita ma ancora acerbo: ad oggi vale infatti 2 miliardi di dollari in tutto il mondo, per il 90 per cento negli Stati Uniti. Le cifre sono destinate a salire fino a 20 miliardi di dollari entro il 2025, ma per ora aziende e singoli in gran parte sottovalutano i rischi su questo fronte.

La “connected family”

A spingersi parecchio in avanti in questo campo è Generali. Che sotto l’etichetta “Connected Family” propone un pacchetto di speciali garanzie legate all’uso di e-commerce, social network e in generale Internet. Una polizza domestica, per casa e persona, e non aziendale. Si può proteggere tutto il nucleo familiare dalle spese causate dal furto dello smartphone, dai danni d’immagine e legati al furto di identità, e persino dai guai causati dall’uso improprio dei social network da parte dei figli minori. “La sensibilità alla sicurezza e alla protezione varia molto in base all’età dell’utilizzatore – spiega Michele Corbo, esperto di Generali Italia – ma la famiglia nel suo complesso esprime bisogni crescenti sui temi della connettività, della protezione dei dati e delle informazioni che vengono scambiate ogni giorno sui diversi dispositivi. E sono ormai oltre 16 milioni gli italiani che fanno acquisti tramite e-commerce”.

Supporto legale e “flooding”

Un’altra soluzione interessante è quella proposta da Axa Mps, la compagnia nata nel 2007 dai due noti gruppi assicurativo e bancario. In questo caso la garanzia “Cyber Risk” fa parte del pacchetto onnicomprensivo “Mia protezione”. E include tante opzioni utili nel malaugurato caso di un furto d’identità digitale: l’assistenza e il rimborso fino a 15 mila euro delle spese legali, la rimozione dei contenuti lesivi dai social network, il ripristino dell’affidabilità creditizia in caso di furto d’identità. Non solo. Nel pacchetto è prevista anche l’attività di “flooding”: quando ad essere colpita è la reputazione online, gli esperti dell’assicurazione sono pronti a inondare la rete con un fiume di contenuti per ristabilire l’equilibrio e la verità. Facendo scivolare la robaccia lontano dalle prime pagine dei motori di ricerca. (fonte)

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