Sei uno smanettone, attento al furto di identità digitale

Smanettoni, ‘nerd’, ‘geek’. In qualunque modo si vogliano chiamare, gli appassionati o esperti di tecnologia sembrerebbero i più vulnerabili rispetto al furto di identità digitale per troppa sicurezza o pigrizia. Almeno stando ad uno studio che fa cadere diversi luoghi comuni, condotto da CBT Nuggets. Solo in Italia e solo nel 2016, secondo la Polizia Postale, sono stati 70 i casi di furti di identità digitale sui social network.

Secondo la ricerca, dedicata principalmente agli Usa, il 18% dei ‘nerd’ è più a rischio di chi non si sente tale. Sembra infatti che un eccesso di sicurezza nelle proprie capacità faccia ignorare la possibilità di mettere in pratica le più elementari regole di sicurezza. Ad esempio, ben il 65,9% del campione sostiene che vedersi rubare i dati personali sia un rischio medio o grande; ma poi di fatto appena il 3,7% ammette di seguire le raccomandazioni più semplici.

La ricerca evidenzia inoltre che chi è in possesso di laurea, master o dottorato è molto più esposto a rischi online dei diplomati. Mentre, ragionando in termini generazionali, i più sprovveduti sembrerebbero quelli della cosiddetta Generazione X, i nati tra il 1965 e il 1980. Le donne, infine, sono il 14% più esposte degli uomini. Altro tasto dolente è come sempre la password. Molti esperti sono convinti che utilizzarne una diversa per ciascun account sia importante, invece soltanto il 6% dei cosiddetti ‘smanettoni’ utilizza parole chiave uniche rispetto a chi non si sente un esperto. Infine, lo studio evidenzia che chi utilizza i Mac di Apple, giudicati i pc più sicuri per antonomasia, sarebbe più esposto del 22% a rischio di sicurezza rispetto a chi utilizza abitualmente Windows, il sistema operativo di Microsoft. E ancora, non va sopravvalutato Android: se si utilizza il sistema operativo di Google si ha il 4,3% in più di possibilità più di essere ‘hackerati’ rispetto a chi possiede un iPhone. (ANSA)

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