YouTube, ora ‘sicuro’ al 97%

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Google manda il suo traffico sempre più attraverso il protocollo HTTPS protetto da crittografia. Ad annunciarlo la stessa società in un post sul blog ufficiale in cui ha rilasciato alcuni numeri relativi ai servizi Google Calendar e YouTube. La piattaforma di videosharing, nello specifico, gestisce il suo traffico per il 97% attraverso connessioni cifrate.

L’uso del protocollo HTTPS da parte di Google è stato annunciato nel mese di marzo, quando circa il 75% del traffico dei suoi servizi passava attraverso protocolli cifrati. Tuttavia Google Calendar e YouTube non erano ancora stati inseriti all’interno dei report. Recentemente la società ha anche implementato HSTS su tutti i domini Google.com, che impedisce alle connessioni HTTPS di essere trasformate ai più tradizionali protocolli HTTP sfruttando exploit malevoli di diversa natura.

HTTPS è uno dei protocolli più usati su internet per quanto riguarda la sicurezza delle comunicazioni, soprattutto quando nei siti vengono gestiti informazioni e dati sensibili degli utenti. Il suo uso è diffuso ad esempio nei servizi finanziari o nelle webmail, ma può proteggere gli utenti da tipologie di attacchi ben differenti fra di loro. Anche su YouTube il protocollo HTTPS può portare numerosi benefici, ad esempio in caso di iniezione di malware nei flussi video.

La protezione crittografica può impedire questo tipo di attacchi, ma anche tipi di infezioni più complesse. Nel 2015 un terzo delle richieste del web passava sotto protocolli HTTPS, ma è probabile che ai giorni nostri il numero sia drasticamente aumentato vista la progressiva diffusione della tecnologia. Nonostante la sua complessità in fase di decrittografia, Google sostiene che i dispositivi in commercio siano capaci di gestire il carico computazionale aggiuntivo richiesto.

“I processi di cifratura e decifratura sono molto rapidi, anche se eseguiti sul decoding dei video, che è il carico di lavoro più difficile per molti tipi di dispositivi”, ha dichiarato Jon Levine di YouTube. “Credo che i nostri risultati mostrino che se ci siamo riusciti noi chiunque può passare al protocollo HTTPS”. (fonte)

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