Windows 10, perché i supporti tecnici lo sconsigliano

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Nonostante gli sforzi di Microsoft per promuovere l’aggiornamento gratuito a Windows 10, i servizi di assistenza tecnica stanno sconsigliando il nuovo sistema operativo, suggerendo a chi lo ha installato di effettuare il downgrade, il ritorno al sistema precedente.

Pare che negli Stati Uniti alcuni servizi d’assistenza stiano sconsigliando l’aggiornamento a Windows 10 e che stiano cercando di convincere gli utenti che lo hanno già installato ad effettuare il downgrade. Il tutto mentre Microsoft sta cercando di effettuare l’impresa faraonica di portare il nuovo sistema operativo su un miliardo di macchine con aggiornamenti gratuiti e marketing incessante, impresa che sembrerebbe ostacolata dagli stessi partner commerciali.

La novità è stata riportata da Laptop che ha effettuato una serie di chiamate ai supporti assistenziali di Dell e HP, chiedendo agli impiegati alcune domande tecniche relative alla nuova piattaforma. Le risposte ottenute non sono state certamente in linea con le strategie di Microsoft. In un caso i tecnici Dell hanno consigliato di tornare a Windows 8.1, adducendo come motivazione i “tanti problemi” presenti sull’ultima release del sistema operativo di Redmond.

Ha risposto in maniera piuttosto simile anche l’assistenza tecnica HP, dove l’impiegato ha raccomandato l’acquisto di una chiavetta USB da 40$ per effettuare il ripristino ad una precedente versione di Windows. In un comunicato di Dell rilasciato a Laptop si legge: “Dal momento che Windows 10 continua ad evolversi, in alcuni casi consigliamo ai nostri clienti di tornare al sistema operativo che usavano precedentemente in modo da risolvere un problema specifico che hanno riscontrato”.

La compagnia ha inoltre aggiunto: “Restiamo impegnati a supportare Windows 10 e siamo pronti ad aiutare i nostri clienti ad effettuare la transizione nel modo più semplice possibile”. La risposta di HP è stata invece più pragmatica: “Alla fine, quello che ci viene chiesto è che il PC funzioni correttamente”, ha dichiarato Mike Nash della società americana. “Visto il caso, fare tornare i clienti ad una piattaforma già nota potrebbe essere stata la cosa più rapida da fare”.

Ed è proprio questo il motivo per cui alcuni servizi assistenziali consigliano il downgrade, soprattutto se si dispone di un computer non di ultima generazione. Del resto questa non è una politica del tutto nuova, con i produttori che offrono supporto ad un numero di software ristretto su determinate macchine per un motivo ben preciso: non è semplice garantire la piena compatibilità con una versione di Windows che non esisteva quando il computer è stato commercializzato.

Una politica vecchia probabilmente come l’informatica, ma è curioso notare come sia totalmente agli antipodi con la strategia di Microsoft per Windows 10 e con la sua manovra strategica degli aggiornamenti gratuiti. (fonte)

Non è semplice garantire la piena compatibilità con una versione di Windows che non esisteva quando il computer è stato commercializzato…

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