Sicurezza e FaceID, bambino di 10 anni sblocca iPhone X della madre

Troppo facile per essere vero, diranno in tanti. Eppure è accaduto: un bambino di 10 anni è riuscito a ingannare il riconoscimento facciale dell’iPhone X impostato dalla mamma, aggirando così il blocco di sicurezza. La somiglianza tra madre e figlio, certo c’è, ma che arrivasse a diventare il grimaldello per fare accedere al nuovo smartphone Apple era difficile da credere anche per la famiglia Sherwani, di Staten Island (New York). Finché il giovane Ammar non ha preso in mano il telefono guardando dritto verso il sensore che lo ha riconosciuto sulla fiducia. A quel punto, il telefono non aveva più segreti per lui. Nessuna prodezza, dunque, ma una semplice somiglianza che è riuscita a scavalcare l’unlock, nonostante i protagonisti non fossero certo gemelli.

Nel video condiviso su YouTube Malik mostra come ormai sia facile per lui accedere al dispositivo della madre e lo celebra con il dab, un gesto di orgoglio che i giovani youtubers conoscono bene. I genitori, che hanno raccontato per filo e per segno l’avventura a Wired, si dicono però allarmati per la privacy. Al di là degli hacker che sfidano i sistemi biometrici più avanzati, la questione solleva in realtà dubbi etici più alla portata della gente comune. Ciascuno ha i suoi segreti, spiegano i protagonisti dell’avventura newyorchese, e pur essendo un ”bravo ragazzo” il loro figliolo ha dimostrato di avere un asso nella manica per ”spiare”, volendo, anche dati sensibili, informazioni, chat e messaggi che non sarebbe il caso di condividere con lui. Ammar, fa sapere il padre, ha replicato più volte il tentativo di sblocco, sempre riuscito, lasciando ad esempio passare lunghi intervalli di tempo e diverse condizioni di luminosità dell’ambiente.

Non è il primo caso di sblocco del Face ID, comunque. Pochi giorni fa una società vietnamita ha dimostrato di essere riuscita a ingannare il riconoscimento facciale con un artefatto per nulla immediato. In quel caso si è trattato di una maschera realizzata con una stampante 3D, dopo avere scansionato le fattezze del “titolare” dell’iPhone X. Questa volta, però, lo sblocco è avvenuto con uno sguardo. L’unico modo per tutelarsi, spiega il papà di Ammar raccontando la propria esperienza, per non rinunciare del tutto all’uso del Face ID (tornando al buon vecchio Pin) è quello di provare a fare sbloccare lo smartphone da tutti i membri della famiglia, uno alla volta. Giusto per vedere cosa accade e per sapere in quali mani ”sbagliate” (anche se famigliari) potrebbe cadere il telefonino.

Nessuna replica da parte di Apple sul caso, anche se al debutto dell’iPhone X sul mercato la società di Cupertino aveva avvisato gli utenti con una nota ufficiale che metteva in guardia dalle possibili defaillances del riconoscimento facciale. Per gli under 13 la possibilità di sblocco (una su un milione, stando alla guida) aumenta. Ora, però, si allarga la forbice dei casi che abbattono la misura di sicurezza, andando ben oltre la somiglianza tra due gocce d’acqua. (fonte)

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