Quanto si può guadagnare da certe ”bufale”

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Certe bufale sembrano strane, prediligono colpire i personaggi della musica, del cinema o della televisione. Sì, perché avere un volto noto rende la morte di una persona un evento da “condividere” tra coloro che hanno particolarmente apprezzato le canzoni o i film interpretati in una vita più o meno recente.

Sebbene una “bufala”, una falsa notizia, abbia solitamente le caratteristiche della “presa in giro”, e risulti essere più il parto di una mente bambinesca decisa a scoprire quanti “gonzi ci cascano”, recentemente abbiamo assistito alla nascita di notizie inventate e pubblicate allo scopo di guadagnare euro sonanti.

Facendo un rapido calcolo, infatti, una “burla” virale può arrivare ad essere condivisa oltre 2-300mila volte (il caso di Masini) su Facebook, e vista come minimo da oltre 700mila persone. Se nella finta pagina si inseriscono banner di Google AdSense, giocando di SEO (Search Engine Optimization) con un minimo di criterio si può avere un guadagno fino a 2,5 euro ogni mille visualizzazioni, e in un paio di giorni, giusto il tempo di scoprire che si tratta di una falsa notizia, l’importo totale può variare dai mille ai tremila euro, che arriveranno il mese successivo, dall’Irlanda, sotto forma di bonifico.

Uno stipendio aggiuntivo con pochi minuti di fatica, una bugia innocua che in alcuni casi può al contrario “rinverdire” la fama di un personaggio che da molto non compariva nelle bacheche, e centinaia di migliaia di utenti presi in giro.

Naturalmente non bisogna esagerare. Fatto il colpaccio conviene stare in silenzio e calmi, aspettando con trepidazione l’arrivo, il mese successivo, dei soldi attesi e pregando che nessuno segnali l’account a Google per truffa, o diffamazione…

Qualche commento? Su Facebook…!

nek

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