Perché i video di Facebook andranno ancora in autoplay
La notizia secondo cui la funzionalità autoplay di Facebook poteva incidere economicamente sui piani tariffari a volume/tempo degli utenti e del decollo inatteso delle “bollette”, ha sollevato come prevedibile un vespaio ma non ha indotto il social network ad operare modifiche.
Mentre i più preparati (anche tra i nostri fan) correvano a modificare le impostazioni della loro applicazione mobile, altri si battevano il petto di fronte all’ennesima intromissione di Facebook nell’esperienza utente. Molti si aspettavano che di fronte a un simile ginepraio Facebook avrebbe sventolato bandiera bianca, o se non altro avrebbe fatto un passo indietro – magari trovando un modo di dimostrare che la funzionalità autoplay non incide più di tanto sui piani tariffari -; qualcuno addirittura sperava Facebook decidesse di rimuovere o sospendere la funzionalità. Invece no.
A pochi giorni dalle proteste, Zuckerberg e soci si presentano all’utenza annunciando che tra maggio e luglio la visualizzazione dei video su Facebook è letteralmente decollata (fino a raggiungere 1 miliardo di visualizzazioni al giorno), e che a breve ogni video mostrerà il numero di visualizzazioni ottenute. Sebbene, ad oggi, YouTube stringa ancora saldamente lo scettro di piattaforma regina per i video online, alcuni fatti lasciano pensare che la strategia adottata dal social network di Menlo Park, alla lunga, potrebbe rivelarsi trionfante.
Un esempio: venerdì mattina, il management di Beyoncé carica un video promozionale contemporaneamente su Facebook e su YouTube. Quattro ore dopo, il video ha totalizzato 2,4 milioni di visualizzazioni su Facebook, e solo qualche migliaio su YouTube. Il motivo è presto detto: le persone che si trovavano il video sul News Feed di Facebook avevano cominciato a vederlo senza nemmeno bisogno di cliccare, e una volta visualizzato il contenuto, hanno avuto modo di condividerlo con centinaia di altri contatti Facebook in un lampo. Questo tipo di crescita esponenziale non è possibile su YouTube, dove la platea è molto più ristretta, e le condivisioni vengono diluite su diverse piattaforme.
Tutto ciò è significativo per due motivi:
- da un lato dimostra ai produttori di contenuti che Facebook è la piattaforma giusta per avere una diffusione virale dei video;
- dall’altro dimostra agli inserzionisti pubblicitari che YouTube non è necessariamente la piattaforma migliore per diffondere spot pubblicitari.
Naturalmente, la posizione ufficiale di Facebook è: “l’obiettivo del News Feed è fornire le giuste storie, alle giuste persone, al momento giusto.”; ma il vero dato di fatto è che attualmente i video trovano su Facebook un terreno insolitamente fertile.
Perciò, è assai improbabile (per non dire, inconcepibile) che Facebook decida di mettere le ganasce alla nuova funzionalità autoplay. Magari dovrà tenere a bada utenti infuriati per i problemi con il piano tariffario, magari dovrà anche subire qualche class action; ma nel contempo avrà conquistato il cuore degli advertiser che, com’è noto, nel panorama hi-tech di oggi fanno il bello e il cattivo tempo. (fonte)
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