Criptogattini, c’è chi investe 12 milioni per i collezionabili digitali

I CRYPTOKITTIES stanno diventando una faccenda incredibilmente seria. Si tratta di una via di mezzo fra un gioco, un’operazione di investimento e un meccanismo di collezionabili digitali. Attraverso il sito ufficiale, e acquistando in Ether – la valuta della piattaforma Ethereum – si possono acquistare gattini resi univoci dalla loro registrazione sulla blockchain, ciascuno con proprietà specifiche (come il colore del pelo) e capacità di “riprodursi” con altri per creare generazioni di gattini di valore sempre maggiore.

Su CryptoKitties si può dunque costruire una sorta di colonia felina e vendere i cuccioli digitali con le migliori caratteristiche tramite un’asta parzialmente libera. Lo scambio, come fosse una qualsiasi compravendita di valuta, avviene tramite un portafogli digitale in Ether come MetaMask. Le valutazioni sono di ogni tipo ma ne sono stati venduti anche per oltre 100mila dollari, innescando una sorta di febbre.

Bene, l’impresa sta diventando molto seria visto che la società alle spalle dei micini da collezione ha raccolto altri 12 milioni di dollari da numerosi fondi d’investimento. L’obiettivo è ora dare a CryptoKitties una vita autonoma oltre la Axiom Zen, lo studio di design con basi a Vancouver e San Francisco che ha ideato il curioso marketplace a cavallo fra le più diffuse manie del web: speculazione sulle criptovalute, “gamification” di ogni esperienza e, ovviamente, gli immancabili gattini.

Il nuovo round d’investimento è guidato da Andreessen Horowitz e da Union Square Ventures, già alle spalle di piattaforme che hanno puntato forte sulle criptovalute come Coinbase, uno dei borsellini digitali più diffusi per gestire Bitcoin e compagnia. Hanno partecipato anche una serie di angel investor come Naval Ravikant (CEO e fondatore di AngelList), Mark Pincus(fondatore di Zynga, il colosso dei giochini social) e Fred Ehrsam (foufondatore di Coinbase).

“Pensiamo che i collezionabili digitali siano una delle cose entusiasmanti che la tecnologia della blockchain rende possibile – ha spiegato Fred Wilson di Usv – crediamo anche che saranno uno dei primi casi di apertura della blockchain alla massa dei consumatori”. (fonte)

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