L’allarme della polizia sui pericoli del web

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I pericoli di Internet possono sembrare a qualcuno poco concreti e invece, purtroppo, anche gli adolescenti li sperimentano ogni giorno sulla loro pelle. Spesso è possibile correre ai ripari. Mentre altre volte, quando il problema emerge o quando i “grandi” se ne accorgono, è troppo tardi. Il danno è già fatto e i pescecani che girano in rete, siano essi pedofili o cyber-bulli, hanno già raggiunto il loro perverso obiettivo.

A dirlo sono gli esperti della polizia postale che, dopo aver scoperto una comunità di pedofili che attraverso le chat erano riusciti ad adescare decine di ragazzine in tutta Italia, hanno ricevuto tante richieste di chiarimenti e aiuti da parte di genitori e nonni.

Pedofili e cyberbulli

Famiglie che, in sostanza, vogliono sapere come proteggere figli e nipoti che rischiano di trovarsi soli di fronte agli orchi che prima chiacchierano, ascoltano e lusingano, poi ricaricano il telefonino e infine pretendono, minacciano, estorcono foto e video sempre più spinti, in un crescendo che finisce per intrappolare l’adolescente in una gabbia fatta di paure, sofferenze e solitudine.

Sono immagini e filmati in cui si vedono minorenni che fanno cose di cui non possono, proprio per la loro giovanissima età e per l’inesperienza, comprendere la reale portata e, dunque, nemmeno le possibili devastanti conseguenze.

E poi ci sono i prepotenti informatici, i bulli della rete che offendono, molestano, contando sull’anonimato e sulla possibilità di fingersi un’altra persona. Diffondono informazioni riservate, pubblicano confidenze, immagini intime o a contenuto sessuale, perseguitano qualcuno inviandogli continuamente messaggi minacciosi oppure riprendono scene violente e le diffondono.

In rete una foto diventa di tutti

Basta un clic con lo smart-phone e la foto comincia a girare, prima agli amici, poi alla classe, poi a tutta la scuola. Rimbalza su WhatsApp o sui social network. E se è imbarazzante per il protagonista, il problema si ingigantisce in poche ore. Dal momento in cui si invia una foto a qualcuno, se ne perde il controllo. Chiunque se ne potrà appropriare, la potrà commentare, giudicare e potrà anche utilizzarla ai danni dello stesso protagonista.

«Quando andiamo a parlare ai ragazzi delle scuole – racconta l’ispettore capo Francesco Tempo della polizia postale – diciamo loro che è necessario collegare la testa, il cervello, prima di Internet. Bisogna pensare che ogni nostro gesto, anche quello apparentemente più innocuo o insignificante, ha delle conseguenze. Internet è uno strumento bellissimo per studiare, per svagarsi e per socializzare, ma può causare anche un sacco di problemi se non si tiene conto di alcune dinamiche».

Gira sui social e non si toglie più

«Quando si pubblicano foto, video o informazioni personali su piattaforme o su siti o blog si deve essere consapevoli che non è più possibile rimuoverli». Mai più.

«Una foto ha un valore maggiore se ritrae qualcuno che conosciamo – spiega ancora l’esperto – e ciò agevola il fenomeno della rapidissima diffusione. Si pensi, comunque, che solo Facebook ha oltre un miliardo di utenti e tutti, in linea teorica, potrebbero visualizzare quanto pubblicato».

Foto, se usata male, fa male

Anche l’immagine apparentemente più normale può diventare motivo di ansia. Può trasformarsi in un “grimaldello” che, nelle mani di persone senza scrupoli, può dare il via a ricatti, minacce e richieste a luci rosse. «Il ministero e altri enti – riferisce ancora l’ispettore capo Tempo – ha realizzato numerosi video che fanno capire bene cosa accade. In uno di questi si vede una graziosa studentessa che, ben vestita, posa sorridente (e non certo ammiccante) su un letto. Questa foto viene appesa nella bacheca della scuola e chi passa, la prende. Ogni volta che qualcuno la toglie dalla bacheca, la foto riappare e la staccano altre persone che cominciano a prendere in giro la ragazzina in questione. Lei allora corre alla bacheca, strappa via quella foto, ma l’immagine riappare ancora ed ancora. Così come accade in rete, dove il numero delle persone che possono fare “Salva immagine” è illimitato. Ecco perché bisogna pensarci prima e, nel dubbio, è meglio non divulgare nulla. Anche perché se fai una stupidaggine da adolescente…potrebbe rispuntare al momento meno opportuno, magari mentre un potenziale datore di lavoro cerca in rete informazioni sul tuo conto». (messaggeroveneto)

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