Hacker contro Tor, il sistema per navigare anonimi

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Il sistema che permette la navigazione in incognito finisce nel mirino di Lizard Squad, il gruppo di pirati informatici che il 25 dicembre hanno messo fuori uso Playstation Network e Xbox Live. A rischio la privacy degli utenti

Ricorderemo il Natale 2014 come quello della prima, vera cyberguerra ad aver fatto vittime virtuali tra gli utenti comuni. Dopo l’attacco del 25 dicembre ai network di PlayStation e Xbox, che per diverse ore non sono state in grado di connettere tra loro i giocatori online, gli hacker di Lizard Squad sono tornati a colpire nel giorno di Santo Stefano. Questa volta, però, l’obiettivo è Tor, il sistema di comunicazione anonima che in passato si è conquistato gli onori della cronaca come accesso privilegiato al lato oscuro del web.

L’attacco è stato annunciato su Twitter da @LizardMafia, un utente che sostiene di essere parte del collettivo Lizard Squad, e confermato dallo staff di Tor Project, che ha escluso ripercussioni sull’anonimato dei propri utenti. È proprio su questo punto, però, che non è stata ancora fatta sufficiente chiarezza.

Cos’è Tor? tor-1

Quando si parla di Tor ci si riferisce a due cose diverse: una rete progettata per mantenere anonima ogni attività online e un software che permette l’invio criptato di dati attraverso il cosiddetto network a cipolla (per via della sua struttura a livelli sovrapposti). Il direttore dello sviluppo Karen Reilly, ha spiegato a Mashable il funzionamento di questo sistema di comunicazione con una metafora: «Il tuo messaggio è in una busta, che si trova in una busta, dentro una busta, che è in un’altra busta, che è dentro una busta».

Tor nasconde il nostro indirizzo IP, quel numero che ci identifica in rete, permettendoci di navigare senza essere rintracciabili. Non potendo essere collocati su una mappa, non possiamo essere identificati. Il sistema, progettato inizialmente dalla US Naval Research Laboratory come canale per informazioni sensibili, è oggi accessibile a qualunque utente.

Tor ha fatto parlare molto di sé per i suoi legami con i traffici di droga e materiale pedopornografico su internet, tuttavia non è di per sé illegale: è un mezzo che può essere usato per fini leciti o meno, ma sono questi ultimi ad essere perseguibili.

Quali sono i rischi di un attacco? 

Su Twitter @LizardMafia ha scritto che Tor è adoperato solo da pedofili, hacker e malfattori: bucando i livelli della cipolla, gli utenti potrebbero essere identificati. Ma il ragionamento dell’hacker non considera, o forse omette volutamente, l’altro fine per cui viene usato Tor: permettere a chi vive in Paesi con una forte censura di comunicare e scambiarsi informazioni senza essere identificati dai loro governi.

tor-2Va dato atto a Tor, inoltre, di essere stato coinvolto anche in vicende più nobili della compravendita di stupefacenti. Come quando Edward Snowden fornì ai giornalisti Laura Poitras e Glenn Greenwald le informazioni sui programmi di sorveglianza della National Security Agency (e qualche mese fa Aphex Twin, uno dei più importanti musicisti elettronici degli ultimi tempi, lo ha utilizzato per la campagna di lancio del suo ultimo disco). Non è un caso quindi che ieri il gruppo di attivisti di Anonymous si sia mobilitato in difesa di Tor, di cui «la gente ha bisogno a causa dei governi corrotti».

tor-3Ma esiste un rete davvero sicura? 

Sono molti gli strumenti che offrono protezione, dai motori di ricerca criptati, come DuckDuckGo, ai sistemi per scoprire quali sono le aziende che raccolgono informazioni su di noi, come Floodwatch. Ma Tor, fino a venerdì, è sempre stato il più sicuro di tutti. La vicenda ha riaperto così una questione mai risolta: esiste un internet davvero sicuro? La risposta, ancora una volta, la fornisce Karen Reilly: «Qualsiasi strumento che dichiari di poter garantire sicurezza al 100% in ogni momento non dice la verità». (fonte)

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