Facebook, ”vuoi posare nuda per me?”

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«Vorresti posare nuda per me? Sono un fotografo…». Storie. Dietro alla richiesta così esplicità (che un vero fotografo mai porrebbe in questi termini) c’era una falsa identità su Facebook, una serie di contatti in chat che sfioravano le molestie sessuali e il rischio concreto di una denuncia dopo che qualche genitore aveva lanciato l’allarme sul social network. Insomma, il falso (o i falsi, vai tu a saperlo) fotografi hanno prima cancellato la loro identità su Facebook e, dopo averne creata un’altra fittizia il 28 dicembre, hanno contattato un genitore – proprio quello che per primo aveva lanciato l’allarme in rete – inviandogli un lungo messaggio nel quale chiedevano scusa sostenendo, in buona sostanza, che si era trattato di uno scherzo di pessimo gusto. Non la pensa certamente così una ragazza che dopo aver ricevuto la richiesta di posare nuda per alcune fotografie, ha dovuto interrompere la conversazione in chat con il falso fotografo che si sta, come dire, spingendo oltre.

Tutto è iniziato da circa una settimana, forse un paio, in buona sostanza da quando era stato creato il profilo “Diviniephoto”, teoricamente il profilo di un fotografo, anzi, di uno studio fotografico.

La tecnica utilizzata era sempre la stessa: prima i complimenti e le lusinghe alle ragazze, non si sa se alcune minorenni, e poi le richieste di foto “artistiche senza veli”. Tra le vittime di questa “caccia” anche donne di Varzi, Pavia, Voghera che non hanno accettato, lanciando a loro volta l’allarme in rete. Alla fine, anche grazie ad un genitore che ha continuato a mettere in guardia gli utenti del social network, il falso fotografo ha capito che il gioco, se così si può chiamarlo, si stava facendo pericoloso. E di fronte alla possibilità di una denuncia, ha contattato via Facebook questo genitore, giustificandosi e utilizzando il plurale: «Vorremmo scusarci. Il fotografo incriminato non è altro che uno scherzo di cattivo gusto (ma ce ne accorgiamo ad un settimana di distanza dalla nascita). Nato come brutta scommessa/gioco tra amici, senza secondi fini, ci rendiamo conto del malumore e del disagio creato».

Una vicenda che, in qualche modo, getta una luce negativa su chi, nel mondo della fotografia, lavora quotidianamente con le modelle: «Non c’è nulla di strano nel cercare volti nuovi su Facebook oltre che attraverso i classici canali professionali – spiega Paolo “Neoz” Ferraris, fotografo professionista pavese che con le modelle lavora quotidianamente – il problema è chi sta dietro alla richiesta. Consiglio alle ragazze interessate a diventare modelle di accertarsi dei lavori precedenti del fotografo, che di solito ha un sito con tanto di partita Iva, riferimenti telefonici, e così via. Fare da modella, nuda o vestita, per uno sconosciuto fotoamatore, non lo consiglierei…». (fonte)

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