Facebook, un motore di ricerca per gli annunci

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Facebook sfida e-Bay con una nuova pagina del social network che mostrerà tutti gli oggetti venduti all’interno dei gruppi seguiti. L’e-commerce 2.0 è pronto ad esplodere.

Lo scorso febbraio Mark Zuckerberg aveva presentato alcune nuove funzionalità per i gruppi di Facebook soprattutto quelli dedicati alla vendita. Tra tutte la comparsa del tasto sell (tradotto “vendi”) da associare alle inserzioni, oltre ad una serie di aggiornamenti visivi volti a migliorare la pubblicazione degli annunci. Fino ad oggi infatti, in attesa di un rilascio globale, chi intende vendere qualcosa può solo creare un post con foto e testo descrittivo del bene; tutto molto primitivo se rapportato alle opportunità offerte da piattaforme specifiche come eBay e Subito.it. La volontà di Zuck è proprio quella di avvicinare Facebook ai portali di e-commerce con una migliore strutturazione dei messaggi grazie alla presenza di schede prodotto che soddisfino le curiosità degli acquirenti.

Nonostante il pulsantino e la nuova grafica delle inserzioni siano ancora in una fase di test presso un numero ristretto di utenti, e su richiesta per i rivenditori, nelle ultime ore è comparso in rete uno screenshot che mostra un’ulteriore aggiunta alla strategia di social-commerce dell’azienda americana. Come ha scritto The Next Web, il team di sviluppo ha ideato un motore di ricerca interno in grado di mostrare tutti gli oggetti in vendita nei gruppi ai quali si è iscritti e che dovrebbe apparire in una nuova scheda nella colonna di sinistra della homepage, chiamata All Sales Group.

Si tratta di un’integrazione rilevante per un portale che, nato come semplice sito web e poi trasformato nella più popolata piattaforma digitale al mondo, si appresta a dare del filo da torcere anche ad aziende appartenenti a settori considerati lontani fino a qualche mese fa. L’incentivazione dell’acquisto di oggetti direttamente su Facebook porterebbe vantaggi non solo a Zuckerberg ma anche ai navigatori visto che, sempre secondo The Next Web, per favorire l’utilizzo via desktop e prossimamente dalle app per smartphone e tablet, non dovrebbero essere imposte commissioni sugli articoli venduti, almeno per il momento. (fonte)

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