E’ allarme, a rischio hacker gli apparecchi medicali

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La maggior parte dei software che gestiscono i dispositivi medici è vecchia di almeno 10 anni, ed è facilmente aggirabile dagli hacker.

E’ quanto affermato dal rapporto ‘Anatomy of an Attack’ dell’azienda TrapXlabs, che descrive tre casi realmente avvenuti, senza precisare dove, in cui le informazioni sui pazienti sono state rubate, ma in cui sarebbe stato possibile in teoria anche prendere il controllo delle apparecchiature.

Il primo degli incidenti descritti riguarda tre dispositivi per l’analisi del sangue in un ospedale, il cui software conteneva una ‘backdoor’, letteralmente una ‘porta di servizio’ nel programma, di solito creata dagli sviluppatori e sconosciuta a chi utilizza il programma, che ha permesso la sottrazione dei dati che sono stati inviati in una località europea. In un’altra clinica statunitense gli hackers sono riusciti a penetrare nel sistema di comunicazioni del reparto di radiologia, raccogliendo informazioni e inviandole a Guiyang, in Cina.

In un terzo caso la ‘backdoor’ è stata installata intenzionalmente da qualche malintenzionato nel programma che gestiva la macchina per i raggi X. “Una volta nei dispositivi gli hackers sono riusciti a girare indisturbati per tutto il network degli ospedali – sottolinea il documento -. L’obiettivo è rubare le informazioni sulle assicurazioni sanitarie dei pazienti, che al mercato nero valgono 20 volte di più dei numeri delle loro carte di credito, ma se avessero voluto avrebbero potuto prendere il controllo dei dispositivi stessi”, conclude il rapporto. (ANSA)

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