Contributor, se paghi navighi senza pubblicita’
La fortuna dei canali televisivi a pagamento che hanno rivoluzionato le nostre abitudini serali, non sta tanto nella gamma di programmi offerti o nella possibilità di differenziare l’offerta preferita, quanto nel fatto che (finalmente) possiamo fruire dei nostri contenuti senza che la pubblicità giunga ad interrompere una qualunque scena d’amore, un simulatissimo omicidio, un’apocalisse in salsa zombie o ci costringa a guardare un Gran Premio di formula 1 dall’interno di un minuscolo oblò.
Come sarebbe il web se si potesse applicare lo stesso tipo di discorso alla navigazione online e sospendere magicamente l’ingombrante presenza di pop-up e messaggini musicali che rendono la lettura di un articolo digitale più complessa di una gara di corsa ad ostacoli?
La domanda se la sono posta i responsabili di Google che hanno deciso di optare di un sistema di navigazione completamente privo da interruzioni pubblicitarie, all’interno del quale “i vostri contenuti” cesseranno come d’incanto di essere disponibili tra 30 (29, 28, 27..) secondi, per mostrarsi in tutto il loro splendore non appena si apre la pagina selezionata.
Google Contributor si ripromette infatti la cancellazione di qualunque forma di pubblicità da internet per tutti gli utenti dell’innovativo sevizio (che potrebbe sbarcare già nel 2015), compresi quei fastidiosissimi banner, promossi proprio da Google, che trasformano una singola ricerca online in una condanna perenne a vedere reclamizzati analoghi contenuti sui nostri siti preferiti.
Logicamente, tutto questo avrà un prezzo ben preciso: se Google ha infatti inondato d pubblicità il mondo di internet seza curarsi troppo della ricezione; la rimozione delle inserzioni sarà possibile solo a seguito della sottoscrizione di un abbonamento a Contributor, il cui costo è stimato, al momento, in una cifra compresa tra 1 e 3 dollari che verrà stabilita dagli stessi portali a cui si intende accedere senza essere interrotti.
In sostanza, ogni sito indicizzato su Google stabilirà quanto far pagare ad ogni singolo utente affinché quel determinato internauta non visualizzi più le inserzioni pubblicitarie presenti sul sito stesso, con il risultato che per una bonifica tale dei nostri siti preferiti, occorrerà munirsi di molta pazienza e di molte carte di credito.
A fronte di un’autentica invasione di inserzioni pubblicitarie che stanno in parte rovinando il piacere di navigare in santa pace, la mossa di Google potrebbe rivelarsi vincente e porsi come ulteriore incentivo (come se ce ne fosse bisogno) per preferire il motore di ricerca di Mountain View rispetto alla concorrenza; in fondo, tutto quello che funziona in ambito televisivo, pare trovare spesso un corrispettivo anche al di fuori dei tradizionali canali di diffusione digitale, telecomando escluso. (fonte)
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