Cina blocca Whatsapp

Whatsapp non funziona più in tutto il territorio cinese. Lo hanno confermato al New York Times alcuni esperti di sicurezza. Il Grande Firewall, il sistema di controllo delle comunicazioni digitali gestito dal Ministero dell’Industria e dell’Informatica, ora è in grado di bloccare completamente il protocollo utilizzato da Whatsapp per l’invio di messaggi testuali criptati. Quest’estate la censura di Pechino si era già abbattuta su foto e video, che l’app di messaggistica invia con un sistema differente.

ll governo di Pechino sta inasprendo censure e controlli sui media e sui mezzi di comunicazione in vista del 19° congresso del Partito Comunista, previsto per ottobre. Il piano per la Cyber-Sovranità voluto dal Presidente Xi Jinping ha colpito dapprima i servizi di VPN, grazie ai quali i cittadini cinesi e le multinazionali attive nel paese riescono ad accedere ai siti esteri vietati. Come si teneva, è arrivato anche il turno di Whatsapp, cioè l’unico servizio di proprietà di Facebook ancora attivo nel paese.

Dopo la messa al bando del social network nel luglio del 2009, l’azienda di Mark Zuckerberg ha provato varie strategie per rientrare nel mercato cinese, sempre senza successo. L’ultimo tentativo si è registrato a maggio, quando l’azienda californiana, tramite un’ignota società controllata, ha lanciato un’app chiamata “Colorfoul Balloons” (“palloncini colorati”) e ricorda Facebook Moments. L’applicazione, che non riporta alcun tipo di riferimento al marchio di Menlo Park e si interfaccia con WeChat, non è tanto un tentativo di superare la censura di Pechino, avevano chiarito da Facebook, quanto un test per “scoprire il modo in cui gli utenti cinesi condividono le informazioni con i propri amici o interagiscono con le proprie piattaforme social preferite”.

E proprio WeChat, principale concorrente cinese di Whatsapp e Messenger, ha confermato pochi giorni fa che i dati degli utenti vengono condivisi completamente con le autorità di Pechino. Il Grande Fratello cinese – che pure si interessa parecchio alle abitudini digitali e social dei propri cittadini – ha accesso a contatti, indirizzi email, dati di localizzazione e ricerche effettuate online tramite l’app dalle centinaia di milioni di utenti che la utilizzano ogni giorno. (fonte)

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