Arriva lo strumento per scoprire chi usa lo smartphone alla guida

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Da sempre l’alcool è annoverato tra le cause principali degli incidenti stradali in tutto il mondo, ma nel corso degli anni ha iniziato a condividere il primato con un altro fattore: l’uso del telefono cellulare alla guida, che con l’arrivo degli smartphone è arrivato a livelli endemici. È da questi presupposti che ha preso le mosse una recente proposta di legge, formulata nello stato di New York, che potrebbe dotare le forze dell’ordine di una strumentazione speciale in grado di determinare se un guidatore responsabile di un incidente abbia usato il telefono alla guida.

Il dispositivo in grado di permettere rilevazioni di questo tipo è sviluppato da Cellebrite, azienda israeliana finita (erroneamente) sotto i riflettori poco tempo fa durante il contenzioso tra FBI e Apple per il caso dell’iPhone di San Bernardino, e funziona, almeno nei principi, in modo abbastanza elementare: estraendo dal telefono interessato i registri del sistema operativo, è in grado di consegnare nelle mani degli investigatori uno storico delle operazioni svolte dal guidatore nei momenti precedenti la collisione del veicolo. I dati ottenuti, confrontati con le tempistiche dell’incidente, darebbero modo di capire se il guidatore fosse distratto da un sms o da altre attività online poco prima dell’impatto.

Lo strumento verrebbe impiegato per determinare le circostanze degli incidenti più e meno gravi direttamente sul campo ma il software, specifica la proposta di legge, sarebbe tarato per mascherare i dettagli delle operazioni rilevate: messaggi, numeri di telefono, fotografie e dati sensibili non verrebbero toccati. Anche in caso la proposta di legge passasse, il test potrà comunque essere evitato; rifiutarsi potrà portare però all’immediato ritiro della patente di guida. (fonte)

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