Da Google il fisco italiano avrà 306 milioni di euro

Google verserà al fisco italiano 306 milioni di euro. È l’esito dell’accordo raggiunto con l’Agenzia delle Entrate sotto il profilo tributario. Dal punto di vista penale in Procura a Milano mesi fa è stata chiusa un’ inchiesta per una presunta evasione fiscale a carico di alcuni manager del gigante di Internet, che avrebbe avuto una «stabile organizzazione» in Italia occultata al fisco. Il verbale di «accertamento con adesione» è stato firmato dopo un anno di trattativa dai rappresentanti del colosso statunitense e quelli delle Entrate.

«Senza controversie»

«Google e l’Agenzia delle Entrate hanno raggiunto un accordo per risolvere senza controversie le potenziali controversie relative alle indagini fiscali relative al periodo tra il 2002 e il 2015», ha spiegato un portavoce di Google. «In aggiunta alle tasse già pagate in Italia per quegli anni, Google pagherà altri 306 milioni di euro. Di questi, oltre 303 milioni sono attribuiti a Google Italy e meno di 3 milioni a Google Ireland» ha specificato, sottolineando che «Google conferma il suo impegno nei confronti dell’Italia e continuerà a lavorare per contribuire a far crescere l’ecosistema online del Paese».

L’Agenzia delle Entrate

«Con Google sarà avviato un percorso per la stipula di accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia in futuro delle attività riferibili al nostro Paese», spiega l’Agenzia delle Entrate dopo aver siglato l’accordo. «L’Agenzia conferma il suo impegno nel perseguire una politica di controllo fiscale attenta alle operazioni in Italia delle multinazionali del web». Le parti, inoltre, hanno avviato un dialogo per il futuro, per discutere un Apa, advanced priced agreement.

Diplomazia

Al gigante del web non sarebbero mancati né arsenali giuridici per provare una resistenza a oltranza, né l’opportunità di aspettare a maggio l’atteso decreto legislativo fiscale che sottrarrà alla rilevanza penale proprio l’«abuso del diritto», cioè le operazioni che, pur nel rispetto formale delle norme, realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti. La multinazionale americana ha applicato invece una sorta di diplomazia della distensione, la volontà di uno «Stato» (al quale i colossi come Google vengono quasi assimilati per le proprie dimensioni economiche) di ridurre contenziosi e attriti con gli Stati veri. (fonte)

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