Webcam e privacy, forse sei online e non lo sai
ATTENZIONE – Se possedete una di queste webcam, per evitare una denuncia da parte di chi è inquadrato e risulta online (e non lo sa), cambiate al più presto la password di rete del vostro sistema (clicca qui per accedere alla lista italiana).
«Non lo abbiamo fatto per vouyerismo, ma per dimostrare che le webcam sono facilmente violabili, se non si cambia la password». Il sito http://www.insecam.com/ giustifica così la sua originale iniziativa, quella di mettere online decine di migliaia di immagini in streaming ricavate dalle telecamere piazzate in uffici, garage, negozi, abitazioni private. Immagini facilmente accessibili perché i proprietari delle webcam si sono dimenticati di modificare la password di default (ad esempio “admin” o “admin12345”) fornita dal servizio.
Si è così scatenato un grande fratello che conta decine di migliaia di occhi in tutto il mondo, al momento 11 mila negli Usa, 6 mila in Corea, quasi 3 mila in Italia per un totale – variabile – di 73 mila.
In genere si tratta di immagini di nessun interesse, locali vuoti o videosorvegliati, talvolta vi sono abitazioni private e raramente persone e momenti di intimità. In ogni caso la violazione della privacy è palese.
Il sito elenca anche il marchio della macchina fotografica, e la password predefinita utilizzata per accedere ai dati d’accesso, nonché la posizione e il codice postale dello “spiato”, ma non – fortunatamente – l’indirizzo esatto della telecamera. Marche popolari di webcam hackerate sono Foscam, Panasonic e Linksys.
Se possedete una di queste webcam, per evitare una denuncia da parte di chi è inquadrato e risulta online (e non lo sa), cambiate al più presto la password di rete del vostro sistema.