Selfie “hard” nelle scuole, studenti nei guai
Si stringe il cerchio attorno ai ragazzini che qualche tempo fa hanno diffuso sul web le foto di loro amiche in pose molto osè. Scatti che hanno fatto in poco tempo il giro della città di Teramo attraverso le condivisioni sui social network e nelle chat. Stando a quanto riporta Il Messaggero, la Polizia postale sta comunicando alle scuole frequentate dai ragazzi l’elenco dei nominativi di coloro che sembra siano coinvolti nella faccenda.
L’ipotesi di reato è detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico da parte di minorenni. L’inchiesta è scattata a marzo quando una mamma si è presentata in Questura per sporgere denuncia.
Tutto per le ragazze delle foto era sembrato un gioco. Fino a quando la situazione non è sfuggita di mano e quelle foto sono comparse su numerosi social network, con persone che erano addirittura disposte a pagare per vederle.
Si inizia a stringere il cerchio attorno ai giovani, tutti ancora studenti, che qualche mese fa hanno diffuso, un po’ incautamente, selfie hard di giovani amiche di banco e non. Immagini che in poco tempo hanno fatto il giro della città fino a finire sulla scrivania degli agenti della Polizia Postale. In questi giorni nelle scuole sta arrivando, in via ancora informale sembrerebbe, un elenco in cui figura una ventina di nomi e cognomi di ragazzi e ragazze. Ai dirigenti scolastici è stato chiesto dagli investigatori a quali scuole sono iscritti quegli studenti che potrebbero essere, a questo punto delle indagini, i divulgatori dei selfie hard.
La mania stavolta ha superato davvero ogni limite ed è al vaglio degli inquirenti con una grave ipotesi di reato: la detenzione e la divulgazione di materiale pedopornografico da parte di minorenni coinvolti nell’inchiesta scattata a marzo, quando una mamma, la prima di una lunga serie, si presentò in Questura per sporgere denuncia. I protagonisti di questa vicenda hanno tutti tra i 14 e 16 anni d’età. Studenti ai primi anni delle scuole superiori molto attivi su un social network dov’è possibile garantirsi l’anonimato. (fonte)
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