I ‘Nobel’ di Facebook e Google, premiato anche un italiano

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Sono i ‘fuochi d’artificio’ prodotti dai buchi neri e le ricerche sulle ‘stringhe’ fatte dall’italiano Simone Giombi, dell’università di Princeton, alcuni dei vincitori del ricco premio internazionale Breakthrough Prize, il ‘Nobel’ americano sponsorizzato da aziende come Facebook e Google.

Sono stati 7 i premi Breakthrough assegnati quest’anno e uno dei riconoscimenti, annunciato già lo scorso maggio, è andato ai tre fondatori di Ligo, Ronald Drever, Kip Thorne e Rainer Weiss, lo strumento che rilevato per la prima volta l’esistenza delle onde gravitazionali, e ai 1.012 autori della scoperta tra cui sono presenti anche alcuni italiani. Anche quest’anno la cerimonia dei Breakthrough, un premio nato dalla volontà del cofondatore di Google Sergey Brin, il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e il magnate russo Yuri Milner, si è svolta nel centro Ames della Nasa a Mountain View. Il premio, giunto alla sua quinta edizione, è strutturato i 3 categorie e garantisce ben 3 milioni di dollari ai vincitori.

Nel settore delle scienze della vita sono stati premiati Yoshinori Ohsumi, fresco vincitore del Nobel per la medicina, Stephen Elledge, Harry Noller, vicino al Nobel per la chimica nel 2009, Roeland Nusse e Huda Yahya Zoghbi. Per la fisica sono stati insigniti tre specialisti di buchi neri: Joseph Polchinski, autore di uno studio che propone l’esistenza di una sorta di ‘muro’ di fuoco esistente attorno ai buchi neri, Andrew Strominger e Cumrun Vafa. Unico a non dover condividere il premio multimilionario con altri colleghi è invece Jean Bourgain, dell’università di Princeton, vincitore del premio della matematica per i suoi studi sulla fisica quantistica. Tra i premiati nella sezione ‘Nuovi orizzonti’ nella fisica compare anche l’italiano Giombi, al lavoro da anni negli Usa, per i suoi studi nella fisica di base in particolare nel settore della teoria delle stringhe. (ANSA)

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