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Google fa pagare gli inserzionisti per le visualizzazioni della pubblicità online su YouTube anche quando e’ vista da robot.

Ne avevamo parlato già mesi fa in questo articolo che faceva riferimento a una pubblicazione del Financial Times. Un altro studio, sempre europeo, ha ribadito che, nonostante siano passati mesi da quelle segnalazioni, nulla è cambiato.

I contatori degli accessi ai video su internet utilizzati dai servizi per la pubblicità a pagamento registrano anche il 60% delle visite gonfiate dai botnet, i programmi subdoli che imitano il comportamento degli utenti, gonfiando così il numero di contatti. A fornire i primi dati del fenomeno, del quale di parla da tempo, sono i risultati della simulazione condotta nell’università Carlo III di Madrid pubblicato nel sito arXiv .

«YouTube ha un sistema unico per il rilevare i falsi contatti, che è abbastanza efficiente, ma ha alcune incongruenze», osserva uno degli autori, Ruben Cuevas. «Abbiamo scoperto una differenza nei contatti ai video pubblicati su YouTube. In particolare, sembra che ci siano visite che YouTube rileva come false e che per questo sottrae dal contatore pubblico (posizionato vicino al video), ma le stesse false visite vengono caricate da Google per gli inserzionisti».

I ricercatori lo hanno dimostrato con un esperimento: hanno utilizzato un botnet per visualizzare 150 volte due video pubblicati su YouTube. Di queste 150 false visualizzazioni, il contatore di YouTube ne ha registrate 25 come visite reali, mentre AdWords, il servizio di Google per inserire spazi pubblicitari a pagamento, ne ha considerate vere ben 91, pari al 60%. (fonte)

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