Via libera a cause collettive contro Yahoo per violazione degli account

Il tribunale di San Jose, California, ha determinato la possibilità di procedere per le azioni legali intentate contro Yahoo e relative alle grosse violazioni ai database subite tra il 2013 e il 2016, che la società ha reso note solamente lo scorso anno.

Si è trattato, com’è noto, di episodi che nel complesso hanno colpito oltre un miliardo di utenti, che in un modo o nell’altro hanno subito la compromissione di email, password e altre informazioni sensibili. Lo scorso mese di dicembre un comitato giudiziario ha consolidato cinque cause collettive che cercano di rappresentare i titolari degli account violati.

Yahoo aveva cercato di respingere l’azione legale sostenendo che le vittime non fossero nella posizione di poter intentare una causa, linea che non ha convinto per nulla il giudice distrettuale Lucy Koh (è una vecchia conoscenza: si è occupata della lunga battaglia tra Apple e Samsung). “Tutti i querelanti hanno asserito un rischio di furto di identità, oltre alla perdita di valore delle loro informazioni personali di identificazione” è stata la motivazione addotta dal giudice, che ha comunque stralciato alcune delle richieste ma ha concesso l’opportunità di modificare gli estremi della citazione contro Yahoo per meglio supportare la linea d’accusa.

“Crediamo sia una significativa vittoria per i consumatori, e affronteremo le lacune sottolineate dalla corte. E la più grande violazione di dati nella storia del mondo” ha commentato John Yanchunis, legale che rappresenta i consumatori e che presiede il comitato esecutivo che supervisiona il caso.

La decisione del giudice rappresenta un duro colpo per Verizon, da qualche mese proprietaria di Yahoo. Verizon aveva già ridimensionato l’offerta di acquisizione, riducendola di 350 milioni di dollari, dopo che Yahoo aveva ammesso la violazione degli account. L’operazione di acquisizione si è conclusa con un esborso di 4,48 miliardi di dollari da parte di Verizon. (fonte)

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