Su Facebook video combattimenti tra cani, 4 denunce

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Su Facebook alcuni video con combattimenti mortali tra cani, durante i quali avvenivano scommesse clandestine con forti puntate, hanno portato il compartimento della polizia postale di Napoli a denunciare quattro persone, fra cui un minore, ritenute responsabili a vario titolo di sevizie e maltrattamenti ai cani. I combattimenti venivano ripresi anche con gli smartphone e diffusi sui più noti social network per fare pubblicità tra gli scommettitori e vendere i cani più forti.

Combattimenti tra cani venivano ripresi con gli smartphone e divulgati in rete per fare pubblicità tra gli scommettitori e rendere disponibili alla vendita i cani più forti. E’ quanto emerge dall’inchiesta del compartimento della Polizia Postale di Napoli, guidato dal vice questore aggiunto Fabiola Silvestri, che ha denunciato quattro persone, tra cui l’autore del filmato che è stato individuato, e un ragazzo di 16 anni.

Nei loro confronti l’accusa a vario titolo di sevizie e maltrattamenti a cani finalizzate all’organizzazione di combattimenti mortali nel corso dei quali avvenivano scommesse clandestine con puntate di elevato importo. L’indagine, coordinata dalle Procure di Napoli, Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e dalla Procura dei Minori del capoluogo campano, è inserita in una più complessa attività di prevenzione e repressione dei reati telematici che vede costantemente impegnata la Polizia di Stato con il contributo di numerosi internauti che hanno segnalato le cruente immagini in rete.

Sebbene la divulgazione in rete del video, che per l’efferata crudeltà delle immagini ha destato da subito scalpore fra gli utenti in rete e l’indignazione di numerose associazioni animaliste sia stata operata per poche ore, il tempestivo intervento dei “cyber poliziotti” ha permesso di individuare tempestivamente la persona che aveva materialmente inserito in rete il filmato con la chiara intenzione di pubblicizzarlo. Le tracce informatiche acquisite e gli immediati riscontri telematici hanno ricondotto al dispositivo materialmente utilizzato per realizzare il filmato e di conseguenza all’identificazione degli organizzatore del combattimento.

Gli elementi elaborati dagli investigatori informatici hanno permesso la precisa geo-localizzazione del luogo del combattimento nei pressi del comune di Castelvolturno (Caserta). Mediante l’ausilio di software di rilevazione satellitari sono stati individuati univocamente i box dove venivano custoditi i cani da combattimento ed il ring utilizzato per gli incontri mortali. ”Preziosa – si sottolinea – la collaborazione degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Caserta e del Reparto Prevenzione Crimine Campania della Polizia di Stato che unitamente agli operatori della Polizia Postale partenopea hanno fatto irruzione nell’area individuata sequestrando i box di custodia dei cani”. Soccorso ed affidato alle cure di un veterinario un pitbull sanguinante con evidenti lesioni provocategli presumibilmente da un combattimento svoltosi da poche ore.

Sul luogo identificato ed immediatamente denunciato uno dei due carcerieri organizzatori dei combattimenti con scommesse in denaro. Rintracciato in un’area compresa tra i quartieri Sanità e Miracoli di Napoli anche il dogo argentino, protagonista del filmato. I poliziotti della Questura di Napoli hanno di seguito rinvenuto il pitbull tenuto al buio senza acqua e cibo da circa una settimana che veniva liberato ed affidato in custodia a personale del soccorso veterinario dell’ASL Napoli 1. Sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti coordinati dalle Procure della Repubblica di Napoli e Santa Maria Capua Vetere (Caserta) finalizzati ad identificare eventuali complici dei denunciati ed a stroncare tali immorali ed illeciti maltrattamenti, avvenimenti spesso legati a vere e proprie attività lucrative. (ANSA)

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