Sospeso esperimento di Facebook, bot parlano fra loro in una lingua sconosciuta

Sta agitando la Rete in questi giorni la notizia di due intelligenze conversazionali — due bot — attivati da Facebook e poi spenti in fretta e furia perché improvvisamente impazziti e diventati in grado di parlare e comprendersi in una lingua a noi sconosciuta. La storia è vera, ma i suoi risvolti non sono neanche lontanamente inquietanti come preconizzato da molti.

I due bot sono stati messi da Facebook uno davanti all’altro per portare a termine uno scenario di collaborazione ipotetico: la suddivisione di alcuni oggetti da portare a termine con una contrattazione uno contro uno. Nel corso dell’esperimento il dialogo è avanzato in inglese fino al momento in cui i due bot, chiamati Bob e Alice, non hanno iniziato a basare i propri scambi su una lingua deforme, non più normata dalle regole sintattiche che conosciamo e dunque più vicina a un idioma ignoto.

Facebook ha dovuto per questo staccare la spina all’esperimento e tanto sta bastando per gettare nel panico molti osservatori, preoccupati che l’intelligenza artificiale stia iniziando a cospirare contro di noi.
In realtà non c’è stato alcun intento rivoluzionario da parte di Bob e Alice, ma solo un errore di programmazione da parte dei ricercatori che, anziché costringere i bot a mantenersi nei binari di un inglese comprensibile dagli umani, si sono limitati a implementare questa istruzione come una strategia di comunicazione preferibile ma facoltativa.

I bot sono stati così lasciati liberi di ispirarsi uno all’altro, trovando più semplice e meno ambiguo deviare dal lessico e dalla sintassi umani per iniziare a ripiegare su un’alternativa più efficiente. (fonte)

Paura nella Silicon Valley dove due robot hanno iniziato a dialogare in una lingua a noi non nota e incomprensibile. Sgomento e panico tra i ricercatori che, dopo lo stupore iniziale, hanno immediatamente staccato la corrente. Si è risolto così uno degli esperimenti che Facebook sta compiendo sull’intelligenza artificiale.

Il professore britannico esperto in robotica Kevin Warwick, come riporta il Sun, ha affermato che «questa rappresenta una pietra miliare per la scienza ma chi dice che non costituisce un pericolo nasconde la testa sotto la sabbia». Il pericolo infatti c’è e non è da sottovalutare. La possibilità che due macchine possano entrare in contatto tra loro escludendo così ogni tipo di componente umana è estremamente rischiosa, soprattutto in campo militare.

Quella tra Alice e Bob, i due robot in questione, è la prima conversazione registrata tra due impianti artificiali della storia. A questo punto scenari da film di fantascienza non sono più così lontani. Le due macchina hanno modificato la lingua inglese per rendere più semplice la comunicazione fra di loro. (fonte)

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