Si può recuperare una mail cancellata?

mail-cancellata-recuperare

Ecco cosa succede quando si cancella una mail. I messaggi non vengono eliminati subito ma recuperarli può diventare difficile, se non impossibile, se passa troppo tempo.

“Puoi cancellare, ma non puoi dimenticare”. Comincia così il ricordo di Jacqui Shine, giornalista di The Atlantic, della madre scomparsa e delle conversazioni email che aveva intrattenuto con lei. Quando, sette anni fa, venne a sapere della sua morte, Jacqui decise di cancellare tutti i messaggi di posta elettronica che la riguardavano, presenti nella sua casella Gmail, eliminandoli anche dal cestino. Quel gesto era come cancellare dalla mente il ricordo della madre, o parte di esso. Ovviamente non funzionò perché, nonostante gli anni, il ricordo di quelle email non scomparve, anzi rimase più vivo che mai nella sua memoria. A sette anni di distanza, Jacqui voleva tornare indietro, recuperando quelle mail cancellate con un gesto istintivo, che pensava potesse rendere la perdita meno dolorosa.

La storia torna utile per capire come funzionano le caselle di posta elettronica e quello che succede quando, oltre ai singoli messaggi, si decide di fare pulizia nel cestino. Evitando di interpellare direttamente Google, la giornalista statunitense chiese informazioni a Steve Atkins, un suo amico ed esperto di infrastrutture digitali. La risposta del ragazzo fu purtroppo negativa: “Se si invia un’email a qualcuno e poi la si cancella, l’unico modo per recuperarla è sperare che il destinatario ne conservi ancora una copia”. Diversamente da quanto si potrebbe credere, l’impossibilità di recuperare il dato non viene dall’assenza fisica del messaggio sul computer di uno dei due, ma dal modo in cui sono realizzati gli archivi di posta elettronica.

Secondo Atkins, per le aziende che forniscono servizi di email: “La priorità non è conservare i messaggi inviati e ricevuti” (tranne che non siate la NSA). Quando un messaggio di posta viene cancellato, il server non elimina immediatamente quella conversazione. L’azione dell’utente sul cestino non fa altro che “segnare” quell’email per una cancellazione futura. Il messaggio resta per un certo periodo di tempo sul server, però se l’utente lo cerca, dopo averlo eliminato e svuotato il cestino, non riuscirà a trovarlo perché il sito non avrà più le informazioni “in chiaro” che lo riguardano. Solo dopo qualche ora (o anche giorni e settimane), i server delle aziende (tra cui Gmail, Outlook, Yahoo Mail, ecc.) cancellano in via definitiva le conversazioni segnate come eliminate, attraverso il cosiddetto processo di “espunzione”, in cui il server crea una copia della casella di posta sovrascrivendo i messaggi ancora presenti e facendo a meno di quelli eliminati. Arrivati a questo punto non si può tornare indietro.

In realtà un’altra via ci sarebbe, ma non per i comuni mortali. Come spiega Atkins, i big della rete effettuano un backup periodico per i dati dei clienti, che viene messo da parte per occasioni straordinarie, come il malfunzionamento dei server in una certa parte del mondo, la loro rottura o semplicemente in via precauzionale. A distanza di anni è a questi server che la NSA ha avuto accesso per spiare le conversazioni dei navigatori, come evidenziato un anno fa da Edward Snowden all’interno dello scandalo Datagate.

A spiegarlo, in maniera diversa, è la stessa Google che sulle pagine del supporto di Gmail scrive: “Quando cancelli un messaggio in via permanente, cliccando Elimina definitivamente all’interno della cartella Spam o Trash, non potrai più recuperarlo usando la normale interfaccia di posta. In passato alcuni utenti hanno riscontrato problemi nel recuperare messaggi che non avevano cancellato, a causa di un accesso non autorizzato. Se pensi che il tuo account sia stato violato, puoi chiedere di analizzare la questione, per cercare di recuperare quanto possibile, compilando questo report“.

È evidente che Google, come gli altri servizi di posta, conservi una copia delle conversazioni di ogni utente e che possa recuperarle quando vuole (nelle note non è specificato un termine), a fronte della verifica di un’effettiva cancellazione fraudolenta ad opera di terzi. Ma forse il problema non è essere consci di non poter più recuperare le email cancellate, ma la consapevolezza che, seppur eliminati, quei file possano continuare a vivere da qualche parte, senza che il legittimo proprietario possa accedervi. Dopo le spiegazioni di Atkins sulla possibilità che le mail scambiate con la madre siano ancora in possesso di Google, ma che non si possa far nulla per recuperarle senza l’evidenza di una violazione del proprio account, Jacqui Shine giunge ad un’amara conclusione: “Rimane il fastidioso sospetto che le parole di mia madre possano essere ancora là fuori in un archivio nascosto. È questo che rende più difficile sopportare la perdita”. (fonte)

You may also like...