Quando suona il telefono in un negozio ed è il ”proximity marketing”

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Le offerte arrivano sullo smartphone al momento di entrare in un negozio, cambiando l’esperienza di acquisto. E la privacy?

Sicuramente avrete già sentito parlare di iBeacon – la nuova tecnologia creata da Apple e introdotta con l’uscita di iOS 7 con lo scopo di potenziare i servizi di microgeolocalizzazione per i dispositivi mobili – ma forse ancora non avete ben chiaro a che cosa serva realmente. È giusto spendere ancora due parole su questo tipo di tecnologia prima di capire bene le potenzialità di utilizzo, perché le sue caratteristiche possono davvero influenzare la sua diffusione nel futuro. iBeacon sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) introdotta con lo standard 4.0, che gli consente di trasferire dati elaborati tramite un segnale GPS mantenendo consumi energetici ridotti. Il funzionamento è abbastanza semplice: basta avere un iPhone con installata un’app iBeacon-ready e un trasmettitore (beacon) nei paraggi, ed è così possibile ricevere contenuti in base alla posizione in cui ci si trova o effettuare pagamenti. La caratteristica principale che lo differenzia dalla tecnologia NFC, in dotazione su quasi tutti i dispositivi Android, è il raggio d’azione: fino a 20 centimetri circa per NFC, oltre i 50 metri per iBeacon.

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Un esempio? L’app di Starbucks rileva la presenza della propria caffetteria preferita nelle vicinanze e ti propone sullo schermo la tua tessera fedeltà, per pagare direttamente con lo smartphone.

Gli acquisti si possono fare dunque offline con l’aiuto di informazioni o coupon reperiti all’istante via mobile, oppure online mentre si è davanti a una vetrina. I primi a sfruttare questo tipo di tecnologia, dunque, sono stati coloro che si occupano di marketing di prossimità (proximity marketing), una tecnica di marketing – non certo nuova – che opera in un territorio circoscritto sfruttando tecnologie di comunicazione di tipo visuale e mobile per promuovere la vendita di prodotti e servizi.

Questa tecnica di marketing non agisce su un target di utenti ben definito, ma sulle persone che si trovano in una determinata area e sono vicine a un dispositivo particolare; in pratica una versione moderna della distribuzione di volantini che possono diventare interattivi tramite gli apparati di proximity marketing più evoluti. (fonte)

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