Polizia Postale cancella video a luci rosse dal web
La Polizia Postale ha eliminato dalla rete due video assai imbarazzanti per due malcapitati pistoiesi che erano convinti di partecipare a una videochat erotica con alcune ragazze mentre invece sono stati filmati e le loro immagini erano già su YouTube, pronte per essere corredate di nome e cognome e inviate ad amici e familiari, ad opera di anonimi e lontani cyber-ricattatori che avevano cercato le loro informazioni personali sui social network.
E’ la rete, signori, con tutte le sue trappole, e questo tipo di denunce sono ormai all’ordine del giorno anche a Pistoia. La sezione di Polizia Postale, di questi video a luci rosse, ne ha eliminati a decine dopo la denuncia delle vittime pistoiesi, otto appena due settimane fa.
Secondo la ricostruzione fornita dalla Postale accade più o meno questo: avvenenti ragazze contattano gli uomini sui social network, oppure attraverso determinati siti. Dopo i primi approcci chiedono un contatto via Skype, le giovani donne si spogliano e propongono a chi le guarda di fare altrettanto. La vittima, dal video, viene filmata e le immagini vengono caricate sul web seguite da un messaggio: «Ti ho ripreso, vai a vederti» e viene fornito un indirizzo che appare semi-criptato. Poi c’è la richiesta estorsiva: «Mandami i soldi, altrimenti ci metto il nome e lo mando ai tuoi amici e ai tuoi familiari».
Le cifre richieste vanno dai cinquecento euro in su e si chiede di inviarli tramite il circuito Western Union a nomi che portano a vari paesi africani, dalla Costa d’Avorio alla Nigeria e difficilissimi da rintracciare. C’è chi ha pagato, ma il video non è assolutamente sparito, lo fa sparire la Postale, che raccomanda agli utenti di non prendere parte a queste rischiose performance virtuali.
Dai dati elaborati sembra che, dalle 22 in poi, l’80 per cento degli internauti si dedichi ai siti a luce rossa, quindi i rischi sono elevati. Tra l’altro, rileva la Postale, i video estorsivi sono muti e le conversazioni sono in chat. Dall’altra parte, sembra che non ci siano realmente le avvenenti ragazze, ma uomini, che sono poi i destinatari delle somme frutto del ricatto.
Anche questa settimana, inoltre altri denunciati dalla Postale di Pistoia alla Procura della Repubblica: un quarantenne pistoiese, noto agli uffici, che si fingeva venditore sul web e si faceva mandare i soldi senza consegnare assolutamente niente, è stato denunciato per truffa. Mentre tre persone (due calabresi e un campano), sono stati denunciate per reciclaggio dopo un’indagine aperta dalla Procura di Firenze per intrusione informatica e furto di codici.
I conti delle vittime venivano prosciugati dopo aver carpito dati personali tramite mail-trappola, e poi i soldi versati, a cascata su, diverse carte, fino alla destinazione finale. (fonte)