Dopo iOS 11, la fine del jailbreaking per iPhone?

Il jailbreak (letteralmente: evasione) è una procedura che rimuove le restrizioni software imposte da Apple nei dispositivi iOS (iPhone, iPad e iPod touch) e TvOS (Apple TV). Permette di installare software e pacchetti di terze parti, non firmati e autorizzati da Apple, alternativi a quelli dell’App Store. Dopo aver effettuato il jailbreak al proprio dispositivo è possibile installare numerose applicazioni o modificare il software attraverso store alternativi come Cydia, Icy, Rock e Installer. Un dispositivo “jailbroken” rimane comunque in grado di lanciare e aggiornare applicazioni comprate dallo store ufficiale. Cydia è lo store alternativo più diffuso… (wikipedia)

Se c’è una cosa che molti utenti iPhone hanno sempre invidiato a chi utilizza dispositivi Android, è il grado di apertura degli smartphone dotati del sistema operativo di Google. iOS, infatti, è sempre stato un sistema chiuso, che non permette per esempio di navigare al suo interno, non è dotato in un vero e proprio strumento per la gestione dei file e non consente di spostare documenti da un dispositivo all’altro usando un semplice cavo.

Per aggirare questi limiti, ormai da parecchi anni gli utenti iOS più smaliziati utilizzano il jailbreaking, una tecnica che permette di “aprire” l’iPhone e installare tutte le applicazioni che si possono trovare nell’apposito store, chiamato Cydia. In questo modo, è possibile scaricare software (chiamati tweak) per gestire i file e trasferirli agevolmente, usare gli adblocker (quando ancora non erano disponibili sui canali ufficiali), apportare piccole migliorie al sistema operativo e addirittura usare strumenti, chiaramente illegali, per scaricare gratuitamente le app a pagamento.

Tutto ciò, sta gradualmente venendo meno. In parte perché, col tempo, iOS ha risolto una parte dei problemi che incentivavano gli utenti a eseguire il jailbreak (che tra l’altro invalida la garanzia del vostro iPhone) e in parte perché due dei tre principali fornitori di tweak hanno da poco chiuso i battenti. “I costi di gestione erano molto più alti di quanto mi aspettassi e continuavano a crescere”, ha spiegato per esempio il responsabile di ModMy , Dennis Bednarz. Le stesse ragioni hanno probabilmente portato alla chiusura di un’altra importante fonte di applicazioni come MacCiti.

Tutto ciò non significa che il jailbreaking sia definitivamente morto, ma il costante calo di popolarità della tecnica per “aprire” iPhone e iPad (fortemente avversata da Apple) sembra che stia facendo scemare anche l’interesse degli hacker: a due mesi dal lancio di iOS 11, infatti, non è ancora stato diffuso il rispettivo jailbreak. Che, a questo punto, potrebbe anche non vedersi mai. (fonte)

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