Google Car, l’auto che si guida da sola (video)

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Non necessita di autista, non ha volante né pedali e consente a chi si trova a bordo di non doversi preoccupare di semafori o incroci. E’ la «Google Car», l’automobile che si guida da sola, ultima creatura che il colosso di Mountain View ha presentato in un video durante il quale viene mostrato al grande pubblico il suo primo prototipo.

Si tratta di una ultracompatta a tutto tondo, che ricorda il design della vecchia Fiat 600, con due posti e un concentrato di tecnologia targato Silicon Valley. I sensori sul tetto, gli occhi della vettura, sono in grado di rilevare oggetti in ogni direzione e «sino a una distanza di due campi di football», spiega Google, ovvero circa 200 metri, fattore questo che ne conferisce sicurezza e praticità. Può raggiungere la velocità massima di 25 miglia orarie, (circa 40 km), esiste un navigatore e un pulsante per l’accensione e uno per arrestarne il motore in caso di emergenza. La società sta ad oggi lavorando alla progettazione di cento prototipi e in estate partiranno i test. «La cosa che mi rende particolarmente contento è l’opportunità di cambiare i trasporti», spiega il co-fondatore di Google, Sergey Brin, nel corso della «Code conference».

Ambizione e lungimiranza, caratteristiche proprie della casa di Mountain View, sono quelle alla base dell’auto che si guida da sola progetto di Google, partito nel 2009, con l’obiettivo di costruire automobili «in grado di operare senza intervento umano, aumentando al contempo la sicurezza». La società sottolinea però che c’è ancora molta strada da fare e che probabilmente si potrebbe arrivare al perfezionamento della «Supercar» del XXI Secolo solo nel 2020.

L’obiettivo tuttavia è importantissimo come spiega lo stesso Brin in un’intervista, ovvero eliminare quei rischi a cui gli automobilisti sono esposti «quando la loro reazione al pericolo è troppo lenta». Oltre al vantaggio che chi si trova all’interno della vettura può dedicarsi tranquillamente ad altre attività, risparmiando tempo, fatica e stress, specie per coloro che vivono o lavorano in realtà ad alta concentrazione di traffico. Con il tempo la vettura sarà in grado anche di adattarsi a realtà più complesse, che non le strade tutto sommato tranquille mostrate nel video. Cosa significherà per l’industria tradizionale dell’automobile è ancora tutto da scoprire, sia per il fatto che per alcuni analisti bisogna prima verificare la completa affidabilità dei sensori, e la loro compatibilità con talune segnaletiche stradali.

Oltre al fatto che la «Google Car» è del tutto dipendente dalle informazioni delle mappe disponibili in rete. Inoltre occorre vedere se il colosso dei motori di ricerca vorrà produrre per conto proprio le vetture, oppure creare delle partnership, magari con Detroit, o infine dare la tecnologia in concessione a qualche Big delle quattro ruote.

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