Fatturazione a enti pubblici? Solo elettronica
Stiamo vivendo i giorni di una piccola rivoluzione, che potrebbe anche rivelarsi non tanto piccola. Dal 6 giugno (venerdì scorso) è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione centrale. In parole povere questo vuol dire che nei rapporti con circa 9 mila enti, che corrispondono a più di 16 mila uffici di ministeri, scuole, caserme, agenzie fiscali, enti di previdenza e assistenza sociale, è diventato obbligatorio usare solo fatture elettroniche in formato strutturato, firmate digitalmente. Per il resto delle pubbliche amministrazioni a l’obbligo scatterà il prossimo 31 marzo 2015, interessando i restanti 1.500 enti della p.a. centrale e 10.500 enti locali.
La fatturazione elettronica consentirà alle pubbliche amministrazioni un risparmio di circa 17 euro per ogni fattura ricevuta, così composto: 14 euro grazie al minor impiego di manodopera grazie al processo digitale e altri 3 euro grazie alla riduzione dei costi di materiali e di spazio. Il beneficio potenziale è di circa un miliardo di euro all’anno.
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Ma non è solo questione di taglio delle spese. Sono attesi benefici per altri 600 milioni di euro all’anno grazie al controllo diretto sulla spesa pubblica e alla riduzione dei tempi di incasso dei pagamenti per le imprese.
La digitalizzazione integrale potrebbe avere anche altri effetti positivi, aumentare l’efficienza generale di tutto l’apparato pubblico, rendere tutto più trasparente e (in modo indiretto) può contribuire persino a contrastare la corruzione. (fonte)
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